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Fotovoltaico
1. Pannelli Solari - Cosa è un pannello solare?
I pannelli solari sono un componente di impianti che utilizzano l'energia solare per produrre elettricità o calore.
Per comprendere meglio il funzionamento dei pannelli solari è necessario prima distinguere tra pannelli solari per la produzione di energia elettrica (scopri Impianto fotovoltaico Domova) e pannelli solari per la produzione di riscaldamento (scopri Impianto solare termodinamico Domova).
I principali tipi di pannelli solari sono:
Pannelli solari fotovoltaici: basati sul principio fisico del fotovoltaico, questi pannelli convertono l'energia solare direttamente in energia elettrica. L'utilizzatore consuma l'elettricità autoprodotta per uso domestico oppure può venderla alla rete elettrica nazionale, tramite l'adesione al programma Conto Energia (scopri cos'è il Conto Energia). I pannelli solari fotovoltaici fanno parte di un impianto fotovoltaico, e funzionano attraverso delle celle fotovoltaiche. Ogni cella, unita con le
altre in un modulo fotovoltaico, ha il compito di trasformare i raggi del sole in energia elettrica tramite l'effetto fotovoltaico. Esistono dei materiali semiconduttori come il silicio che esposti alla luce del sole generano elettricità.
Chiedi un preventivo per l'impianto fotovoltaico per il risparmio.
Pannelli solari termici: Il pannello solare termico sfrutta i raggi del sole per riscaldare l'acqua di casa per l'uso domestico. Un pannello solare termico sfrutta un radiatore per l'assorbimento del calore solare per trasferirlo al serbatoio d'acqua. Dal serbatoio al rubinetto, l'acqua si sposta mediante una circolazione naturale o forzata. È un metodo, sicuramente più ecologico, che si può sostituire allo scaldabagno elettrico o anche integrare alla caldaia a gas. La superficie di un pannello
solare è generalmente di colore scuro per ridurre il riflesso dei raggi solari verso l'alto, massimizzando così la trasformazione dei raggi in calore. I pannelli solari termici non producono energia elettrica.
Scopri su Domova come risparmiare con l'impianto solare termodinamico.
Per comprendere meglio il funzionamento dei pannelli solari è necessario prima distinguere tra pannelli solari per la produzione di energia elettrica (scopri Impianto fotovoltaico Domova) e pannelli solari per la produzione di riscaldamento (scopri Impianto solare termodinamico Domova).
I principali tipi di pannelli solari sono:
Pannelli solari fotovoltaici: basati sul principio fisico del fotovoltaico, questi pannelli convertono l'energia solare direttamente in energia elettrica. L'utilizzatore consuma l'elettricità autoprodotta per uso domestico oppure può venderla alla rete elettrica nazionale, tramite l'adesione al programma Conto Energia (scopri cos'è il Conto Energia). I pannelli solari fotovoltaici fanno parte di un impianto fotovoltaico, e funzionano attraverso delle celle fotovoltaiche. Ogni cella, unita con le
altre in un modulo fotovoltaico, ha il compito di trasformare i raggi del sole in energia elettrica tramite l'effetto fotovoltaico. Esistono dei materiali semiconduttori come il silicio che esposti alla luce del sole generano elettricità.
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Pannelli solari termici: Il pannello solare termico sfrutta i raggi del sole per riscaldare l'acqua di casa per l'uso domestico. Un pannello solare termico sfrutta un radiatore per l'assorbimento del calore solare per trasferirlo al serbatoio d'acqua. Dal serbatoio al rubinetto, l'acqua si sposta mediante una circolazione naturale o forzata. È un metodo, sicuramente più ecologico, che si può sostituire allo scaldabagno elettrico o anche integrare alla caldaia a gas. La superficie di un pannello
solare è generalmente di colore scuro per ridurre il riflesso dei raggi solari verso l'alto, massimizzando così la trasformazione dei raggi in calore. I pannelli solari termici non producono energia elettrica.
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2. Pannelli Solari - Quanto si risparmia con i pannelli solari?
I pannelli solari sfruttano i raggi del sole, quindi una fonte di energia rinnovabile che non genera inquinamento atmosferico, e che è alla base dello sviluppo sostenibile. Per un risparmio sicuro è importante scegliere un impianto dimensionato correttamente rispetto ai consumi.
Puoi calcolare il tuo risparmio su Domova- Perchè conviene.
Se parliamo di un impianto a pannelli solari fotovoltaici, il primo fattore di risparmio è l'autoconsumo: l'autoconsumo consiste nel consumare istantaneamente l'energia elettrica che produce l'impianto.
Così facendo non si preleva dalla rete la corrente necessaria al fabbisogno, evitando di pagarla al fornitore.
Il risparmio nella bolletta avviene perché questa energia autoprodotta è gratuita e non si ha la necessità di consumare quella che fornisce il gestore elettrico, se non per l'illuminazione la sera, la TV o altri apparecchi di uso fondamentale come il frigorifero.
Per esempio, se il mio fabbisogno è di 10KWh al giorno e, col mio impianto di pannelli solari fotovoltaici, riesco a produrre ed autoconsumare 10 KWh al giorno, riuscirò ad azzerare completamente la bolletta elettrica del mio fornitore.
Per esempio, se il mio fabbisogno è di 10KWh al giorno e, col mio impianto di pannelli solari fotovoltaici, riesco a produrre ed autoconsumare 10 KWh al giorno, riuscirò ad azzerare completamente la bolletta elettrica del mio fornitore.
Grazie ad un adeguato sistema di accumulo (scopri cosa sono i Sistemi di Accumulo nella sezione Fotovoltaico, domanda n°15 ) si può raggiungere questo obiettivo. Il principio di funzionamento di questo impianto permette non solo
l'utilizzo di energia a costo zero, ma anche la possibilità di vendere l'energia prodotta in eccesso ai gestori della rete elettrica.
Il risultato è un duplice vantaggio: da una parte si azzerano i costi di energia consumata nelle ore diurne e dall'altra arriva il guadagno dalla vendita dell'energia prodotta in eccesso. Ovviamente, il risparmio è relativo ai costi dell'impianto. Il risparmio effettivo si ottiene dopo aver recuperato i costi sostenuti per realizzare l'impianto. Infatti dopo un periodo di ammortamento dei costi, i benefici relativi al risparmio saranno evidenti.
Anche installare un impianto con pannelli solare termici può garantire un risparmio sulla bolletta di circa il 50%, e si può integrare al proprio impianto o ad uno nuovo, magari ad energie rinnovabili.
Chi autoproduce energia termica o elettrica tramite i pannelli solari ne trae vantaggio perché oltre ad una riduzione del costo della bolletta, può beneficiare di alcuni programmi pubblici a sostegno delle tecnologia rinnovabili. Inoltre, permette di detrarre una parte del costo di acquisto, grazie alla detrazione fiscale (vedi detrazioni fiscali per il costo dell'impianto a pannelli solari, domanda n°4).
3. Pannelli Solari - Quanto costano i pannelli solari?
Il costo dei pannelli solari varia in base alla tipologia (termico o fotovoltaico), alla dimensione e alla potenza del pannello.
Per analizzare la spesa è importante considerare che il costo dipende da fattori quali il numero delle persone che compongono il nucleo familiare, il consumo annuo di energia e il numero di pannelli che si devono installare.
Elabora il preventivo o fissa un appuntamento con Domova per scoprire il prezzo più adatto alle tue esigenze.
Domova offre 30 anni di garanzia su pannelli solari e inverter. L'intero impianto è coperto da 30 anni di garanzia per permettere di ammortizzare i costi.
Altri fattori che entrano in gioco se parliamo di costo sono: l'estetica, lo spazio a disposizione e la produttività energetica. Esteticamente i moduli a tecnologia ibrida, come silicio e cristallino in microgranuli, mostrano una colorazione uniforme che li rende preferibili agli altri modelli.
Un altro fattore da valutare bene prima di proseguire all'acquisto di un impianto a pannelli solari è quanto spazio si dispone. Se questo è limitato, si preferiscono i pannelli al silicio monocristallino, con una resa maggiore. Un singolo pannello necessita in media 1,5 metri quadrati.
La tecnologia va scelta soprattutto in base alla temperatura massima del luogo in cui avverrà l'installazione.
I pannelli, e i relativi prezzi, si distinguono anche in base alla qualità delle celle solari che compongono la struttura del pannello stesso.
Il costo varia soprattutto in base ai componenti, che influiscono per più del 50% sul prezzo finale. Dopo ci sono anche le spese per l'installazione e le tasse (IVA).
I pannelli solari con celle di silicio monocristallino sono più cari, ma di qualità migliore. Quelli con celle di silicio policristallino e con celle a film sottile hanno un prezzo più basso, ma anche una resa inferiore.
Per analizzare la spesa è importante considerare che il costo dipende da fattori quali il numero delle persone che compongono il nucleo familiare, il consumo annuo di energia e il numero di pannelli che si devono installare.
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Altri fattori che entrano in gioco se parliamo di costo sono: l'estetica, lo spazio a disposizione e la produttività energetica. Esteticamente i moduli a tecnologia ibrida, come silicio e cristallino in microgranuli, mostrano una colorazione uniforme che li rende preferibili agli altri modelli.
Un altro fattore da valutare bene prima di proseguire all'acquisto di un impianto a pannelli solari è quanto spazio si dispone. Se questo è limitato, si preferiscono i pannelli al silicio monocristallino, con una resa maggiore. Un singolo pannello necessita in media 1,5 metri quadrati.
La tecnologia va scelta soprattutto in base alla temperatura massima del luogo in cui avverrà l'installazione.
I pannelli, e i relativi prezzi, si distinguono anche in base alla qualità delle celle solari che compongono la struttura del pannello stesso.
Il costo varia soprattutto in base ai componenti, che influiscono per più del 50% sul prezzo finale. Dopo ci sono anche le spese per l'installazione e le tasse (IVA).
I pannelli solari con celle di silicio monocristallino sono più cari, ma di qualità migliore. Quelli con celle di silicio policristallino e con celle a film sottile hanno un prezzo più basso, ma anche una resa inferiore.
4. Pannelli Solari - Detrazioni fiscali per il costo dell'impianto a pannelli solari
La legge di bilancio 2019 ha prorogato per un anno i principali bonus per i lavori in casa, tra i quali c'è l'Ecobonus.
La detrazione fiscale per il risparmio energetico dà la possibilità di godere di uno sconto IRPEF pari al 50% o al 65% per tutte le spese inerenti ad operazioni di riqualificazione energetica, le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione edilizia e aumento dell'efficienza energetica.
In particolare, si fa riferimento all'installazione dei pannelli solari.
Sarà possibile quindi, recuperare almeno il 50% delle spese sostenute per la realizzazione completa dell'impianto. Per beneficiare di questa detrazione è necessario che l'impianto venga installato unicamente per un uso di energia legato all'abitazione. All'interno dell'Ecobonus, non c'è soltanto la percentuale detraibile ma anche l'importo massimo di spesa da detrarre. Infatti, il limite massimo detraibile per l'installazione di pannelli solari è di 60.000 euro.
Calcola il tuo risparmio e chiedi una consulenza specializzata a Domova.
Questi pannelli devono essere utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in strutture come impianti sportivi, piscine pubbliche, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.
La detrazione viene riconosciuta soltanto su lavori di riqualificazione energetica realizzati su immobili ed edifici residenziali esistenti. Non sono valide in detrazione le spese sostenute in corso di costruzione di un nuovo immobile.
Essendo una detrazione IRPEF, va richiesta al momento in cui si effettua la dichiarazione dei redditi, osservando i limiti di spesa in base alla tipologia di intervento.
Per poter usufruire di tale agevolazione, è necessario presentare alcuni documenti:
- l'attestazione di partecipazione ad un idoneo corso di formazione in caso di autocostruzione di pannelli solari;
- la certificazione energetica fornita dalla Regione o dall'ente locale o attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato;
- la scheda informativa sui lavori effettuati, i dati anagrafici del beneficiario e la copia dell'attestato di qualificazione energetica da trasmettere all'ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
La detrazione fiscale per il risparmio energetico dà la possibilità di godere di uno sconto IRPEF pari al 50% o al 65% per tutte le spese inerenti ad operazioni di riqualificazione energetica, le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione edilizia e aumento dell'efficienza energetica.
In particolare, si fa riferimento all'installazione dei pannelli solari.
Sarà possibile quindi, recuperare almeno il 50% delle spese sostenute per la realizzazione completa dell'impianto. Per beneficiare di questa detrazione è necessario che l'impianto venga installato unicamente per un uso di energia legato all'abitazione. All'interno dell'Ecobonus, non c'è soltanto la percentuale detraibile ma anche l'importo massimo di spesa da detrarre. Infatti, il limite massimo detraibile per l'installazione di pannelli solari è di 60.000 euro.
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Questi pannelli devono essere utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in strutture come impianti sportivi, piscine pubbliche, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università.
La detrazione viene riconosciuta soltanto su lavori di riqualificazione energetica realizzati su immobili ed edifici residenziali esistenti. Non sono valide in detrazione le spese sostenute in corso di costruzione di un nuovo immobile.
Essendo una detrazione IRPEF, va richiesta al momento in cui si effettua la dichiarazione dei redditi, osservando i limiti di spesa in base alla tipologia di intervento.
Per poter usufruire di tale agevolazione, è necessario presentare alcuni documenti:
- l'attestazione di partecipazione ad un idoneo corso di formazione in caso di autocostruzione di pannelli solari;
- la certificazione energetica fornita dalla Regione o dall'ente locale o attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato;
- la scheda informativa sui lavori effettuati, i dati anagrafici del beneficiario e la copia dell'attestato di qualificazione energetica da trasmettere all'ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
5. Pannelli Solari - Come si installa un impianto a pannelli solari?
Il montaggio di un impianto di pannelli solari può essere semplice o complesso, ma dipende dalla tipologia dell'impianto e del luogo scelto.
Gli impianti a pannelli solari, per avere una migliore performance, devono essere collocati alla giusta radiazione del sole, senza ombreggiamenti e con la corretta esposizione verso sud.
Ovviamente, è sempre preferibile un'esposizione verso sud, ma si può tollerare qualche scostamento verso sud-est o sud-ovest fino a 30°- 45°, senza comunque influire in modo significativo sui risultati.
Bisogna valutare se nel posto scelto sono presenti ombreggiamenti per via di alberi, o di case o di ostacoli artificiali che potrebbero mettere a rischio l'efficienza dell'impianto. Se i pannelli solari vengono esposti con orientamento verso est o verso ovest si potrebbe registrare un calo di produzione, che, tuttavia, è possibile migliorare con una superficie un po' più grande.
Ci sono diverse modalità di installazione per un impianto solare, in base alle precise esigenze tecniche ed estetiche. I pannelli si installano in verticale o in orizzontale. Possiamo scegliere diverse soluzione di installazione come: tetto piano ( vedi installazione pannelli solari su tipologie di tetto), tetto tegola ( anche con integrazione nelle tegole), in facciata, su terrazzo, su ringhiera, su giardino, su pensiline ed altri ancora.
Per quanto riguarda l'inclinazione, questa può andare da 15° a 90° rispetto al piano orizzontale. Le inclinazioni elevate sono migliori nel caso di impianti adibiti anche per integrazione al riscaldamento.
Non si può dire con esattezza quale sia il miglior angolo di tilt per ogni latitudine e per ogni applicazione: teoricamente, per avere il miglior rendimento possibile su base annua, l'angolo di tilt ottimale dovrebbe essere all'incirca pari alla latitudine locale, sottratta di 10°. Indicativamente una tolleranza di – 15° e + 15° rispetto a quel valore non influisce in maniera negativa sulla resa dei pannelli.
Le installazioni più usuali si basano su le seguenti pose dei pannelli solari:
- Posa su tetto: i pannelli solari sono fissati parallelamente al tetto, senza apportare alcuna miglioria strutturale alla copertura.
- Posa integrata nel tetto: in questo caso i pannelli solari vengono incassati nel tetto, sostituendo la copertura del tetto (tegole per esempio). Questa soluzione risulta più costosa, ma dal punto di vista strutturale e architettonico è la migliore.
- Posa su giardino o terrazzo: questo è il metodo più comodo ed economico se si dispone di un ampio spazio, come un giardino o un terrazzo. Consente anche di poter scegliere più liberamente gli angoli di inclinazione e l'orientamento.
- Posa integrata in facciata: questa è una soluzione non molto utilizzata in Italia, bensì diffusa nel nord Europa. Si ha un'inclinazione dei pannelli solari di 90°, che necessita un'analisi attenta e dettagliata del rendimento energetico, ma anche delle condizioni di funzionamento dell'impianto.
Ogni soluzione illustrata ha il suo campo di applicazione migliore, per cui non si può dire in maniera assoluta se una sia migliore dell'altra.
I pannelli solari vengono installati e fissati con l'ausilio di apposite strutture di sostegno, che devono essere certificate e che spesso sono direttamente procurate dalle stesse case costruttrici dei pannelli solari.
Queste strutture di sostegno devono garantire la totale sicurezza e stabilità anche in situazioni climatiche avverse, come forti venti o grandi quantità di neve.
Contatta Domova per una consulenza e preventivo su un impianto fotovoltaico o impianto solare termodinamico.
Gli impianti a pannelli solari, per avere una migliore performance, devono essere collocati alla giusta radiazione del sole, senza ombreggiamenti e con la corretta esposizione verso sud.
Ovviamente, è sempre preferibile un'esposizione verso sud, ma si può tollerare qualche scostamento verso sud-est o sud-ovest fino a 30°- 45°, senza comunque influire in modo significativo sui risultati.
Bisogna valutare se nel posto scelto sono presenti ombreggiamenti per via di alberi, o di case o di ostacoli artificiali che potrebbero mettere a rischio l'efficienza dell'impianto. Se i pannelli solari vengono esposti con orientamento verso est o verso ovest si potrebbe registrare un calo di produzione, che, tuttavia, è possibile migliorare con una superficie un po' più grande.
Ci sono diverse modalità di installazione per un impianto solare, in base alle precise esigenze tecniche ed estetiche. I pannelli si installano in verticale o in orizzontale. Possiamo scegliere diverse soluzione di installazione come: tetto piano ( vedi installazione pannelli solari su tipologie di tetto), tetto tegola ( anche con integrazione nelle tegole), in facciata, su terrazzo, su ringhiera, su giardino, su pensiline ed altri ancora.
Per quanto riguarda l'inclinazione, questa può andare da 15° a 90° rispetto al piano orizzontale. Le inclinazioni elevate sono migliori nel caso di impianti adibiti anche per integrazione al riscaldamento.
Non si può dire con esattezza quale sia il miglior angolo di tilt per ogni latitudine e per ogni applicazione: teoricamente, per avere il miglior rendimento possibile su base annua, l'angolo di tilt ottimale dovrebbe essere all'incirca pari alla latitudine locale, sottratta di 10°. Indicativamente una tolleranza di – 15° e + 15° rispetto a quel valore non influisce in maniera negativa sulla resa dei pannelli.
Le installazioni più usuali si basano su le seguenti pose dei pannelli solari:
- Posa su tetto: i pannelli solari sono fissati parallelamente al tetto, senza apportare alcuna miglioria strutturale alla copertura.
- Posa integrata nel tetto: in questo caso i pannelli solari vengono incassati nel tetto, sostituendo la copertura del tetto (tegole per esempio). Questa soluzione risulta più costosa, ma dal punto di vista strutturale e architettonico è la migliore.
- Posa su giardino o terrazzo: questo è il metodo più comodo ed economico se si dispone di un ampio spazio, come un giardino o un terrazzo. Consente anche di poter scegliere più liberamente gli angoli di inclinazione e l'orientamento.
- Posa integrata in facciata: questa è una soluzione non molto utilizzata in Italia, bensì diffusa nel nord Europa. Si ha un'inclinazione dei pannelli solari di 90°, che necessita un'analisi attenta e dettagliata del rendimento energetico, ma anche delle condizioni di funzionamento dell'impianto.
Ogni soluzione illustrata ha il suo campo di applicazione migliore, per cui non si può dire in maniera assoluta se una sia migliore dell'altra.
I pannelli solari vengono installati e fissati con l'ausilio di apposite strutture di sostegno, che devono essere certificate e che spesso sono direttamente procurate dalle stesse case costruttrici dei pannelli solari.
Queste strutture di sostegno devono garantire la totale sicurezza e stabilità anche in situazioni climatiche avverse, come forti venti o grandi quantità di neve.
Contatta Domova per una consulenza e preventivo su un impianto fotovoltaico o impianto solare termodinamico.
6. Pannelli Solari - Che garanzia hanno i pannelli solari?
Vediamo quali sono le differenze in termini di garanzia sui diversi tipi di pannelli solari: analizziamo la garanzia sui pannelli solari fotovoltaici e sui pannelli solari termici.
Esistono due tipologie di garanzie sui pannelli solari fotovoltaici:
La prima è la garanzia sul “prodotto”, che verte a garantire sui possibili difetti di conformità e di fabbricazione.
La seconda tipologia di garanzia invece riguarda il “rendimento”, per tutelare il cliente garantendo uno specifico rendimento minimo.
Domova garantisce una garanzia di 30 anni sul tuo impianto fotovoltaico.
Questa è relativa al corretto funzionamento dell'impianto, quindi riguarda la garanzia sul prodotto.
Per quanto riguarda la garanzia sul rendimento, di media si aggira intorno al 90% per i primi 10 anni, scende poi all'80% per i successivi 20 anni.
Questa garanzia riguarda la potenza prodotta dai pannelli: ogni modulo ha una potenza nominale riportata sui dati di targa, potenza emessa dal pannello in condizioni di funzionamento ottimali.
Il rendimento non è altro che la percentuale di energia captata e trasformata rispetto a quella totale giunta sul modulo.
Questi sono comunque dei valori che servono per avere un'idea generale del prodotto, poiché le garanzie vanno sempre visionate al momento dell'acquisto, e come si è potuto constatare sono soggette a variazioni.
È importante che il produttore espliciti le garanzie sul prodotto attraverso delle apposite certificazioni.
Bisogna comunque sottolineare come la migliore forma di garanzia per il proprietario di un impianto a pannelli solari non è rappresentata dalla garanzia dei produttori sui singoli componenti, ma dall'assicurazione sulla produttività energetica dell'impianto, che è quello che conta di più.
A tal scopo esistono varie polizze assicurative che proteggono sia dai guasti che dalla mancata produzione di energia elettrica durante il periodo di inattività totale o parziale dell'impianto.
Leggermente diversa è la garanzia che riguarda i pannelli solari termici.
Questi sono generalmente coperti da una garanzia di 5 anni sul prodotto, come previsto dalle normative vigenti per poter ottenere la detrazione fiscale del 55% dell'IRPEF sull'installazione di questo tipo di impianti.
Un componente molto importante di questo impianto sono i serbatoi: essi godono di una garanzia di 5 anni. Per quanto riguarda tutti gli altri componenti, la garanzia è di 2 anni. Ci sono produttori che tipicamente forniscono una garanzia sul mantenimento delle prestazioni energetiche di 5 anni, e a volte questa stessa garanzia può estendersi addirittura a 10 o 15 anni.
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Esistono due tipologie di garanzie sui pannelli solari fotovoltaici:
La prima è la garanzia sul “prodotto”, che verte a garantire sui possibili difetti di conformità e di fabbricazione.
La seconda tipologia di garanzia invece riguarda il “rendimento”, per tutelare il cliente garantendo uno specifico rendimento minimo.
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Questa è relativa al corretto funzionamento dell'impianto, quindi riguarda la garanzia sul prodotto.
Per quanto riguarda la garanzia sul rendimento, di media si aggira intorno al 90% per i primi 10 anni, scende poi all'80% per i successivi 20 anni.
Questa garanzia riguarda la potenza prodotta dai pannelli: ogni modulo ha una potenza nominale riportata sui dati di targa, potenza emessa dal pannello in condizioni di funzionamento ottimali.
Il rendimento non è altro che la percentuale di energia captata e trasformata rispetto a quella totale giunta sul modulo.
Questi sono comunque dei valori che servono per avere un'idea generale del prodotto, poiché le garanzie vanno sempre visionate al momento dell'acquisto, e come si è potuto constatare sono soggette a variazioni.
È importante che il produttore espliciti le garanzie sul prodotto attraverso delle apposite certificazioni.
Bisogna comunque sottolineare come la migliore forma di garanzia per il proprietario di un impianto a pannelli solari non è rappresentata dalla garanzia dei produttori sui singoli componenti, ma dall'assicurazione sulla produttività energetica dell'impianto, che è quello che conta di più.
A tal scopo esistono varie polizze assicurative che proteggono sia dai guasti che dalla mancata produzione di energia elettrica durante il periodo di inattività totale o parziale dell'impianto.
Leggermente diversa è la garanzia che riguarda i pannelli solari termici.
Questi sono generalmente coperti da una garanzia di 5 anni sul prodotto, come previsto dalle normative vigenti per poter ottenere la detrazione fiscale del 55% dell'IRPEF sull'installazione di questo tipo di impianti.
Un componente molto importante di questo impianto sono i serbatoi: essi godono di una garanzia di 5 anni. Per quanto riguarda tutti gli altri componenti, la garanzia è di 2 anni. Ci sono produttori che tipicamente forniscono una garanzia sul mantenimento delle prestazioni energetiche di 5 anni, e a volte questa stessa garanzia può estendersi addirittura a 10 o 15 anni.
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7. Pannelli Solari - Che manutenzione richiedono i pannelli solari?
Una corretta manutenzione periodica è necessaria per allungare la vita dei pannelli solari e scongiurare intoppi nel funzionamento.
Domova offre un servizio di assistenza specifico per ogni tipologia di impianto.
Scopri su Domova- Assistenza.
Le pratiche più frequenti di manutenzione, idonee per qualsiasi tipologia di pannelli solari sono:
- pulire la superficie del pannello solare almeno una volta l'anno. Quindi togliere la polvere che si accumula.
La pulizia dell'impianto è fondamentale, ed è uno degli aspetti principali della manutenzione. La resa dei moduli fotovoltaici, per esempio, dipende strettamente dalla quantità di luce che riesce ad assorbire e metabolizzare il pannello solare. Più i pannelli solari saranno puliti più saranno ricettivi e prestanti.
Per una giusta pulizia basta della semplice acqua, magari decalcarizzata, e gli attrezzi giusti. Non usare strumenti per il lavaggio a pressione, né liquidi pulenti troppo aggressivi.
Nelle città più grandi, l'inquinamento diventa un ostacolo per il rendimento dell'impianto a pannelli solari. In assenza di piogge, le polveri presenti nell'aria possono depositarsi sui pannelli solari gravando sulla funzionalità stessa del sistema. Inoltre, se polline e polveri possono essere spazzati via da piogge e venti, nel caso di fogliame ed escrementi di volatili è necessario ricorrere alla rimozione manuale. Pannelli solari situati in aree agricole o di campagna sono particolarmente esposte a queste problematiche.
- Coprire i pannelli solari in caso di rottura accidentale del vetro;
- Coprire i pannelli durante lunghe assenze, particolarmente durante la stagione estiva;
-Controllare che il luogo abbia una discreta ventilazione è importante per mantenere l'efficienza dei pannelli solari. Visto che il corretto funzionamento del sistema dipende anche dalla temperatura, è importante avere una buona areazione per evitare il surriscaldamento dei pannelli solari, che porterebbe ad una evidente diminuzione dell'efficienza;
-Monitorare la libera ricezione dell'irraggiamento solare, controllando periodicamente gli eventuali ombreggiamenti nel corso della giornata nei vari periodi dell'anno;
-Controllare e verificare l'installazione prima dell'inizio del periodo di massima produzione è un passaggio assolutamente consigliato perché i mesi freddi possono causare problemi e sofferenze alla struttura di sostegno e ai pannelli solari;
-Tenere sotto controllo i rendimenti ottenuti per verificare i livelli di efficienza dei pannelli solari, ed il loro corretto funzionamento;
Questi piccoli accorgimenti sono assolutamente importanti per garantire il massimo rendimento dei pannelli solari ed il migliore rendimento economico.
Domova garantisce 30 anni di garanzia sull'intero impianto.
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- pulire la superficie del pannello solare almeno una volta l'anno. Quindi togliere la polvere che si accumula.
La pulizia dell'impianto è fondamentale, ed è uno degli aspetti principali della manutenzione. La resa dei moduli fotovoltaici, per esempio, dipende strettamente dalla quantità di luce che riesce ad assorbire e metabolizzare il pannello solare. Più i pannelli solari saranno puliti più saranno ricettivi e prestanti.
Per una giusta pulizia basta della semplice acqua, magari decalcarizzata, e gli attrezzi giusti. Non usare strumenti per il lavaggio a pressione, né liquidi pulenti troppo aggressivi.
Nelle città più grandi, l'inquinamento diventa un ostacolo per il rendimento dell'impianto a pannelli solari. In assenza di piogge, le polveri presenti nell'aria possono depositarsi sui pannelli solari gravando sulla funzionalità stessa del sistema. Inoltre, se polline e polveri possono essere spazzati via da piogge e venti, nel caso di fogliame ed escrementi di volatili è necessario ricorrere alla rimozione manuale. Pannelli solari situati in aree agricole o di campagna sono particolarmente esposte a queste problematiche.
- Coprire i pannelli solari in caso di rottura accidentale del vetro;
- Coprire i pannelli durante lunghe assenze, particolarmente durante la stagione estiva;
-Controllare che il luogo abbia una discreta ventilazione è importante per mantenere l'efficienza dei pannelli solari. Visto che il corretto funzionamento del sistema dipende anche dalla temperatura, è importante avere una buona areazione per evitare il surriscaldamento dei pannelli solari, che porterebbe ad una evidente diminuzione dell'efficienza;
-Monitorare la libera ricezione dell'irraggiamento solare, controllando periodicamente gli eventuali ombreggiamenti nel corso della giornata nei vari periodi dell'anno;
-Controllare e verificare l'installazione prima dell'inizio del periodo di massima produzione è un passaggio assolutamente consigliato perché i mesi freddi possono causare problemi e sofferenze alla struttura di sostegno e ai pannelli solari;
-Tenere sotto controllo i rendimenti ottenuti per verificare i livelli di efficienza dei pannelli solari, ed il loro corretto funzionamento;
Questi piccoli accorgimenti sono assolutamente importanti per garantire il massimo rendimento dei pannelli solari ed il migliore rendimento economico.
Domova garantisce 30 anni di garanzia sull'intero impianto.
8. Pannelli Solari - Quanti anni dura un impianto a pannelli solari?
Un sistema tenuto in ottime condizioni può durare anche oltre i 30 anni, ma mediamente la vita di un impianto va dai 20 ai 30 anni, con esclusione dell'inverter che generalmente dura circa 10 anni.
Parliamo comunque di stime, poiché non esistono previsioni sicure ma molto veritiere.
Diversi fattori, come la salsedine, la poca manutenzione, lo smog sono determinanti per la durata di un impianto a pannelli solari.
Per esempio, ci sono impianti risalenti agli anni '80 che mostrano oggi delle perdite di produttività inferiori al 12%. Un esempio vivente di impianto duraturo e con rendimento sempre alto è l'impianto fotovoltaico installato sull'isola di Vulcano, in Sicilia, più di 30 anni fa.
Questo avviene anche perché le garanzie date dai produttori presentano dati molto più pessimistici rispetto a quello che effettivamente è stato rilevato sul campo.
Seguendo queste informazioni, si può dire come il rendimento di un impianto a pannelli solari è destinato a restare alto per molti anni, certamente oltre il tempo dichiarato dai produttori.
Nel caso di un impianto a pannelli solari fotovoltaici è importante distinguere le componenti, in quanto la loro durata non è la stessa:
I pannelli solari sono la parte dell'impianto che prevede un decremento di rendimento costante nel tempo. Una buona manutenzione è certamente importante per preservare una corretta funzionalità più a lungo. I pannelli solari sono dei componenti fissi dell'impianto, per cui non vi sono parti in movimento che possono presentare problemi. Tendono ad avere una vita tra i 20 e i 30 anni.
I pannelli solari però, possono danneggiarsi o guastarsi, ma sempre grazie ad una adeguata manutenzione è possibile trovare il guasto e sostituire solo un singolo pezzo.
Gli inverter, invece, hanno una durata che varia, ma di solito dopo 10 anni di utilizzo la loro resa tende a calare fino a consigliare la sostituzione.
Una corretta installazione di un impianto a pannelli solari e una sempre adeguata manutenzione periodica possono allungare l'aspettativa di vita dell'inverter. Se installiamo un impianto, dunque, è corretto mettere in conto la sostituzione dell'inverter dopo circa 10 anni, anche se, in situazioni di funzionamento ottimali, possono durare anche di più.
La causa principale che limita la durata dell'inverter è il calore: il surriscaldamento causato dal processo di conversione dell'energia richiede un sistema di raffreddamento molto valido. Un altro fattore che determina la durata dell'inverter è il tipo carico elettrico a quale è sottoposto.
Il concetto di durata di un impianto a pannelli solari è strettamente legato a quello di manutenzione. Infatti, la durata di tale sistema negli anni, dipende da come lo si mantiene, dalle condizioni del luogo di installazione, dal livello di manutenzione che si applica.
Per esempio, in montagna i pannelli solari saranno sottoposti a situazioni climatiche molto usuranti come ghiaccio, neve e grandine. Al mare, invece, il problema è relativo alla salsedine, che può causare a lungo termine vari problemi sulle superfici dei pannelli o sulle parti in alluminio.
Domova offre 30 anni di garanzia sul tuo impianto.
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Parliamo comunque di stime, poiché non esistono previsioni sicure ma molto veritiere.
Diversi fattori, come la salsedine, la poca manutenzione, lo smog sono determinanti per la durata di un impianto a pannelli solari.
Per esempio, ci sono impianti risalenti agli anni '80 che mostrano oggi delle perdite di produttività inferiori al 12%. Un esempio vivente di impianto duraturo e con rendimento sempre alto è l'impianto fotovoltaico installato sull'isola di Vulcano, in Sicilia, più di 30 anni fa.
Questo avviene anche perché le garanzie date dai produttori presentano dati molto più pessimistici rispetto a quello che effettivamente è stato rilevato sul campo.
Seguendo queste informazioni, si può dire come il rendimento di un impianto a pannelli solari è destinato a restare alto per molti anni, certamente oltre il tempo dichiarato dai produttori.
Nel caso di un impianto a pannelli solari fotovoltaici è importante distinguere le componenti, in quanto la loro durata non è la stessa:
I pannelli solari sono la parte dell'impianto che prevede un decremento di rendimento costante nel tempo. Una buona manutenzione è certamente importante per preservare una corretta funzionalità più a lungo. I pannelli solari sono dei componenti fissi dell'impianto, per cui non vi sono parti in movimento che possono presentare problemi. Tendono ad avere una vita tra i 20 e i 30 anni.
I pannelli solari però, possono danneggiarsi o guastarsi, ma sempre grazie ad una adeguata manutenzione è possibile trovare il guasto e sostituire solo un singolo pezzo.
Gli inverter, invece, hanno una durata che varia, ma di solito dopo 10 anni di utilizzo la loro resa tende a calare fino a consigliare la sostituzione.
Una corretta installazione di un impianto a pannelli solari e una sempre adeguata manutenzione periodica possono allungare l'aspettativa di vita dell'inverter. Se installiamo un impianto, dunque, è corretto mettere in conto la sostituzione dell'inverter dopo circa 10 anni, anche se, in situazioni di funzionamento ottimali, possono durare anche di più.
La causa principale che limita la durata dell'inverter è il calore: il surriscaldamento causato dal processo di conversione dell'energia richiede un sistema di raffreddamento molto valido. Un altro fattore che determina la durata dell'inverter è il tipo carico elettrico a quale è sottoposto.
Il concetto di durata di un impianto a pannelli solari è strettamente legato a quello di manutenzione. Infatti, la durata di tale sistema negli anni, dipende da come lo si mantiene, dalle condizioni del luogo di installazione, dal livello di manutenzione che si applica.
Per esempio, in montagna i pannelli solari saranno sottoposti a situazioni climatiche molto usuranti come ghiaccio, neve e grandine. Al mare, invece, il problema è relativo alla salsedine, che può causare a lungo termine vari problemi sulle superfici dei pannelli o sulle parti in alluminio.
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9. Impianto Fotovoltaico - Cosa è un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico è un sistema capace di produrre energia elettrica mediante una conversione diretta della radiazione solare. Questa produzione di energia elettrica avviene sfruttando il principio dell'effetto fotovoltaico.
Un impianto fotovoltaico è principalmente composto dai seguenti componenti:
- Un inverter, che è un dispositivo elettronico predisposto alla conversione della corrente continua prodotta dai pannelli solari in alternata, ai quali è collegato tramite quadri elettrici e cavi di collegamento.
Le tipologie di inverter che si applicano al fotovoltaico sono principalmente due, e variano in base alle esigenze: Inverter per Grid Connected, utilizzato negli impianti collegati alla rete elettrica, che si occupa del monitoraggio della tensione e della frequenza della corrente alternata in uscita.
Inverter per Stand Alone, utilizzato negli impianti isolati e il suo compito è quello di convertire la corrente continua accumulata nelle batterie dei pannelli fotovoltaici.
-Un insieme di pannelli solari fotovoltaici, che collegati elettricamente costituisce una stringa, e più stringhe formano un generatore fotovoltaico. Questi sono fissati ad una struttura di supporto e rappresentano la parte più importante e visibile dell'impianto. Il loro compito è quello di catturare i raggi del sole e trasformarli in energia elettrica.
Altri componenti importanti di un impianto fotovoltaico sono:
- Il generatore fotovoltaico, che è formato da un insieme di moduli collegati fra loro, per creare i valori di potenza e tensione desiderati. Un generatore può funzionare solo in presenza di luce solare e la conseguente quantità di energia elettrica che produce non può essere costante a causa dell'alternarsi del giorno e della notte e del ciclo delle stagioni.
Per garantire autonomia al generatore è fondamentale utilizzare degli accumulatori, che consentono di poter usufruire di energia elettrica anche nelle ore di scarso irraggiamento solare.
- I moduli fotovoltaici, che sono composti da una serie di celle fotovoltaiche. Celle che possono essere di silicio monocristallino o policristallino.
Esistono diversi tipi di pannelli fotovoltaici.
Pannelli monocristallini: i pannelli fotovoltaici monocristallini sono moduli rigidi costituiti da numerose celle solari affiancate, di solito da 30 a 70, ricoperte da una lastra di vetro che protegge dagli agenti atmosferici e sono contornati da una cornice generalmente di alluminio per dare robustezza. L'efficienza di conversione della luce in energia di questi pannelli è di circa il 13-17 %, e rimane costante anche per circa 25 anni. In caso di ombra però, la percentuale tende ad abbassarsi.
Di solito vengono installati in luoghi in cui la superficie è un fattore determinante.
Pannelli policristallini: questi pannelli, detti anche pannelli in silicio multicristallino, hanno un'efficienza di conversione della luce in energia elettrica di circa il 12-14%, e allo stesso modo dei pannelli monocristallini, anche qui resta costante per 25 o più anni. I pannelli fotovoltaici policristallini rappresentano insieme ai monocristallini la miglior qualità possibile.
Generalmente vengono impiegati sia negli impianti residenziali che nei grandi parchi fotovoltaici.
Pannelli a film sottile: questi pannelli si trovano un gradino sotto i precedenti sia per prezzo che per rendimento e deterioramento. A livello estetico sono molto simili a quelli monocristallini e policristallini, e risultano avere uno spessore di pochi millimetri. La caratteristica principale di questo materiale, cioè il fim sottile, riguarda la sua tecnologia, che permette di ottenere vere e proprie strisce di materiale fotovoltaico flessibile.
Questo risulta essere molto leggero e facile da integrare nella struttura di destinazione. Risulta ideale per tetti curvi.
Parlando di efficienza di conversione della luce in energia elettrica dei pannelli in film sottile, che sono realizzati in silicio amorfo, possiamo stimare una percentuale che va dal 6 al 10 % circa. In caso di ombre rendono meglio dei pannelli mono e policristallini.
Pannelli a concentrazione: i pannelli fotovoltaici a concentrazione sono pannelli solari piani che concentrano la radiazione solare su una superficie piuttosto piccola, dove viene trasformata in energia elettrica da una cella fotovoltaica multigiunzione. Questi pannelli hanno un'efficienza doppia rispetto ai pannelli fotovoltaici tradizionali.
Scopri come calcolare il tuo risparmio con un impianto fotovoltaico o un impianto solare termodinamico.
Un impianto fotovoltaico è principalmente composto dai seguenti componenti:
- Un inverter, che è un dispositivo elettronico predisposto alla conversione della corrente continua prodotta dai pannelli solari in alternata, ai quali è collegato tramite quadri elettrici e cavi di collegamento.
Le tipologie di inverter che si applicano al fotovoltaico sono principalmente due, e variano in base alle esigenze: Inverter per Grid Connected, utilizzato negli impianti collegati alla rete elettrica, che si occupa del monitoraggio della tensione e della frequenza della corrente alternata in uscita.
Inverter per Stand Alone, utilizzato negli impianti isolati e il suo compito è quello di convertire la corrente continua accumulata nelle batterie dei pannelli fotovoltaici.
-Un insieme di pannelli solari fotovoltaici, che collegati elettricamente costituisce una stringa, e più stringhe formano un generatore fotovoltaico. Questi sono fissati ad una struttura di supporto e rappresentano la parte più importante e visibile dell'impianto. Il loro compito è quello di catturare i raggi del sole e trasformarli in energia elettrica.
Altri componenti importanti di un impianto fotovoltaico sono:
- Il generatore fotovoltaico, che è formato da un insieme di moduli collegati fra loro, per creare i valori di potenza e tensione desiderati. Un generatore può funzionare solo in presenza di luce solare e la conseguente quantità di energia elettrica che produce non può essere costante a causa dell'alternarsi del giorno e della notte e del ciclo delle stagioni.
Per garantire autonomia al generatore è fondamentale utilizzare degli accumulatori, che consentono di poter usufruire di energia elettrica anche nelle ore di scarso irraggiamento solare.
- I moduli fotovoltaici, che sono composti da una serie di celle fotovoltaiche. Celle che possono essere di silicio monocristallino o policristallino.
Esistono diversi tipi di pannelli fotovoltaici.
Pannelli monocristallini: i pannelli fotovoltaici monocristallini sono moduli rigidi costituiti da numerose celle solari affiancate, di solito da 30 a 70, ricoperte da una lastra di vetro che protegge dagli agenti atmosferici e sono contornati da una cornice generalmente di alluminio per dare robustezza. L'efficienza di conversione della luce in energia di questi pannelli è di circa il 13-17 %, e rimane costante anche per circa 25 anni. In caso di ombra però, la percentuale tende ad abbassarsi.
Di solito vengono installati in luoghi in cui la superficie è un fattore determinante.
Pannelli policristallini: questi pannelli, detti anche pannelli in silicio multicristallino, hanno un'efficienza di conversione della luce in energia elettrica di circa il 12-14%, e allo stesso modo dei pannelli monocristallini, anche qui resta costante per 25 o più anni. I pannelli fotovoltaici policristallini rappresentano insieme ai monocristallini la miglior qualità possibile.
Generalmente vengono impiegati sia negli impianti residenziali che nei grandi parchi fotovoltaici.
Pannelli a film sottile: questi pannelli si trovano un gradino sotto i precedenti sia per prezzo che per rendimento e deterioramento. A livello estetico sono molto simili a quelli monocristallini e policristallini, e risultano avere uno spessore di pochi millimetri. La caratteristica principale di questo materiale, cioè il fim sottile, riguarda la sua tecnologia, che permette di ottenere vere e proprie strisce di materiale fotovoltaico flessibile.
Questo risulta essere molto leggero e facile da integrare nella struttura di destinazione. Risulta ideale per tetti curvi.
Parlando di efficienza di conversione della luce in energia elettrica dei pannelli in film sottile, che sono realizzati in silicio amorfo, possiamo stimare una percentuale che va dal 6 al 10 % circa. In caso di ombre rendono meglio dei pannelli mono e policristallini.
Pannelli a concentrazione: i pannelli fotovoltaici a concentrazione sono pannelli solari piani che concentrano la radiazione solare su una superficie piuttosto piccola, dove viene trasformata in energia elettrica da una cella fotovoltaica multigiunzione. Questi pannelli hanno un'efficienza doppia rispetto ai pannelli fotovoltaici tradizionali.
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10. Impianto Fotovoltaico - Quanta energia produce un impianto fotovoltaico?
La quantità di energia che produce un impianto fotovoltaico cambia nel corso del tempo e dipende da diversi fattori: la latitudine, l'altitudine del luogo, l'orientamento e l'inclinazione della superficie dei pannelli solari, le caratteristiche di assorbimento e riflessività del territorio circostante.
Elementi come nuvole, ombreggiature, stagioni e condizioni atmosferiche che sono in continuo mutamento, incidono in maniera variabile sulla produzione energetica dei pannelli. Nonostante ciò, si riesce a realizzare dei dati sufficienti per fare delle stime attendibili sulla produzione media giornaliera.
Domova ti offre una consulenza costante per ogni tuo bisogno.
Ad esempio, per stimare la produzione media di un impianto fotovoltaico da 3 kWh, la prima variabile da prendere in considerazione è il luogo di installazione. Il livello di insolazione in Sicilia è diverso da quello presente in Piemonte. Un impianto di quelle dimensioni installato in Sicilia ha un rendimento medio del 35 % maggiore di un impianto fotovoltaico installato in Piemonte.
Questo significa che, a parità di costo sostenuto, l'impianto in Sicilia si ripagherà prima di quello in Piemonte.
Però, anche le temperature troppo elevate possono essere un problema per questi impianti. Il surriscaldamento di un impianto può provocare una diminuzione di rendimento delle celle fotovoltaiche e quindi avere una produzione minore di quella che ci si aspetta.
Un'altra variabile da prendere in considerazione per stimare la produzione giornaliera di un impianto fotovoltaico da 3 kWh è la stagione. Infatti, lo stesso impianto può produrre zero kWh durante una giornata buia e piovosa e può produrre 20 kWh in una giornata assolata e piena di luce.
Per meglio comprendere come viene prodotta l'energia, e in che quantità, in un impianto fotovoltaico, è necessario prendere in considerazione alcuni principali elementi:
- la superficie dell'impianto fotovoltaico che si vuole installare:
occorre sapere che l'inclinazione ideale assunta dai pannelli solari rispetto al terreno sul quale vengono fissati deve essere pari a 30°;
- la potenza dei raggi del sole:
questa potenza è relativa alle caratteristiche atmosferiche e morfologiche della zona in cui viene installato l'impianto fotovoltaico (per esempio in una città del Piemonte non si avrà la stessa produzione di Kwh che si potrà avere in una città della Sicilia, per via dei diversi valori d'insolazione media annua);
- la posizione dei pannelli solari rispetto alle irradiazioni solari:
è importante e determinante sapere che la migliore performance di un impianto fotovoltaico si ha se questo viene installato e direzionato verso Sud. Questa scelta favorisce un migliore irraggiamento da parte del sole.
Inoltre, bisogna correggere l'inclinazione in base alla propria latitudine di collocamento;
- l'efficienza dei moduli fotovoltaici:
secondo una stima recente, un impianto fotovoltaico posizionato a condizioni “normali”di insolazione, cioè a 1000 W/m2, con una temperatura del modulo di 25° C, è capace di ottenere un'efficienza produttiva di energia elettrica che varia in maniera approssimativa con una percentuale fra il 10 % e il 12,5 %.
Elementi come nuvole, ombreggiature, stagioni e condizioni atmosferiche che sono in continuo mutamento, incidono in maniera variabile sulla produzione energetica dei pannelli. Nonostante ciò, si riesce a realizzare dei dati sufficienti per fare delle stime attendibili sulla produzione media giornaliera.
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Ad esempio, per stimare la produzione media di un impianto fotovoltaico da 3 kWh, la prima variabile da prendere in considerazione è il luogo di installazione. Il livello di insolazione in Sicilia è diverso da quello presente in Piemonte. Un impianto di quelle dimensioni installato in Sicilia ha un rendimento medio del 35 % maggiore di un impianto fotovoltaico installato in Piemonte.
Questo significa che, a parità di costo sostenuto, l'impianto in Sicilia si ripagherà prima di quello in Piemonte.
Però, anche le temperature troppo elevate possono essere un problema per questi impianti. Il surriscaldamento di un impianto può provocare una diminuzione di rendimento delle celle fotovoltaiche e quindi avere una produzione minore di quella che ci si aspetta.
Un'altra variabile da prendere in considerazione per stimare la produzione giornaliera di un impianto fotovoltaico da 3 kWh è la stagione. Infatti, lo stesso impianto può produrre zero kWh durante una giornata buia e piovosa e può produrre 20 kWh in una giornata assolata e piena di luce.
Per meglio comprendere come viene prodotta l'energia, e in che quantità, in un impianto fotovoltaico, è necessario prendere in considerazione alcuni principali elementi:
- la superficie dell'impianto fotovoltaico che si vuole installare:
occorre sapere che l'inclinazione ideale assunta dai pannelli solari rispetto al terreno sul quale vengono fissati deve essere pari a 30°;
- la potenza dei raggi del sole:
questa potenza è relativa alle caratteristiche atmosferiche e morfologiche della zona in cui viene installato l'impianto fotovoltaico (per esempio in una città del Piemonte non si avrà la stessa produzione di Kwh che si potrà avere in una città della Sicilia, per via dei diversi valori d'insolazione media annua);
- la posizione dei pannelli solari rispetto alle irradiazioni solari:
è importante e determinante sapere che la migliore performance di un impianto fotovoltaico si ha se questo viene installato e direzionato verso Sud. Questa scelta favorisce un migliore irraggiamento da parte del sole.
Inoltre, bisogna correggere l'inclinazione in base alla propria latitudine di collocamento;
- l'efficienza dei moduli fotovoltaici:
secondo una stima recente, un impianto fotovoltaico posizionato a condizioni “normali”di insolazione, cioè a 1000 W/m2, con una temperatura del modulo di 25° C, è capace di ottenere un'efficienza produttiva di energia elettrica che varia in maniera approssimativa con una percentuale fra il 10 % e il 12,5 %.
11. Impianto Fotovoltaico - Che manutenzione richiede un impianto fotovoltaico?
Mantenere pulito e in buone condizioni il proprio impianto fotovoltaico è molto importante. Una cura costante e attenta comporta un risparmio economico e un risparmio di tempo. La manutenzione è uno elemento necessario per potere usufruire di tutti i vantaggi del fotovoltaico il più a lungo possibile.
Gli interventi di manutenzione possono essere effettuati sull'impianto in tutte le sue componenti.
Vanno controllati e monitorati gli inverter con led indicatori, per assicurarsi che tutto proceda in modo efficiente.
La pulizia è senza dubbio uno degli interventi di manutenzione più importante per mantenere un corretto stato di salute dell'impianto fotovoltaico. Tutti i vari componenti dell'impianto vanno puliti e controllati per verificare che non ci siano guasti o deterioramenti del pannello. Per la pulizia e la manutenzione dell'impianto fotovoltaico è sempre consigliabile rivolgersi a personale tecnico che sia preparato e affidabile.
Di solito insieme all'installazione dell'impianto fotovoltaico segue un contratto di manutenzione ordinaria, che consente di avere a disposizione una ditta specializzata in manutenzione di pannelli fotovoltaici.
É importante non trascurare l'impianto in termini di efficienza, di sicurezza ed anche per evitare spese inutili in futuro. È giusto tener conto, quando si decide di installare un impianto, di alcuni costi che richieda la manutenzione del fotovoltaico. Il consiglio è quello di programmare un intervento di manutenzione almeno una volta l'anno.
Oltre alla pulizia, si può mantenere un controllo continuo tramite la verifica della corretta produzione dell'impianto. Questa verifica avviene attraverso dei test di tenuta dell'impianto fotovoltaico che vengono eseguiti con la lettura del contatore di energia elettrica. I valori di riferimento e i parametri di controllo sono anche disponibili su internet. Come detto in precedenza, esistono diversi interventi per una buona manutenzione. Le attività più importanti da tenere a mente sono sostanzialmente tre:
- Controllo delle varie parti dell'impianto sia da un punto di vista meccanico che elettrico, attraverso delle ispezioni effettuate da un tecnico specializzato. La verifica dell'inverter è un punto cruciale poiché rappresenta la componente più importante e delicata di tutto il sistema.
- I test e le termografie garantiscono una visione panoramica dei principali componenti dell'impianto sottolineando eventuali danni.
- Terza, ma non ultima, la pulizia dei pannelli che va a migliorare la resa degli stessi ( vedi che manutenzione richiedono i pannelli solari, domanda n°7).
È possibile ottenere un miglioramento fino al 25 % soltanto riportando i pannelli ad una pulizia ottimale. Questa manutenzione preventiva protegge e mette in sicurezza le parti che risultano più vulnerabili al deterioramento.
Al concetto di manutenzione è legato quello di intervento in caso di guasto. La delicatezza e la sensibilità di un impianto fotovoltaico necessita di un pronto intervento rapido in qualsiasi ora e giorno dell'anno. Infatti alcuni produttori, non tutti, assicurano questa possibilità, che risulta vitale per l'impianto.
Domova garantisce un servizio di post vendita e un monitoraggio continuo in
telecontrollo.
Scopri su Domova-Assistenza.
Gli interventi di manutenzione possono essere effettuati sull'impianto in tutte le sue componenti.
Vanno controllati e monitorati gli inverter con led indicatori, per assicurarsi che tutto proceda in modo efficiente.
La pulizia è senza dubbio uno degli interventi di manutenzione più importante per mantenere un corretto stato di salute dell'impianto fotovoltaico. Tutti i vari componenti dell'impianto vanno puliti e controllati per verificare che non ci siano guasti o deterioramenti del pannello. Per la pulizia e la manutenzione dell'impianto fotovoltaico è sempre consigliabile rivolgersi a personale tecnico che sia preparato e affidabile.
Di solito insieme all'installazione dell'impianto fotovoltaico segue un contratto di manutenzione ordinaria, che consente di avere a disposizione una ditta specializzata in manutenzione di pannelli fotovoltaici.
É importante non trascurare l'impianto in termini di efficienza, di sicurezza ed anche per evitare spese inutili in futuro. È giusto tener conto, quando si decide di installare un impianto, di alcuni costi che richieda la manutenzione del fotovoltaico. Il consiglio è quello di programmare un intervento di manutenzione almeno una volta l'anno.
Oltre alla pulizia, si può mantenere un controllo continuo tramite la verifica della corretta produzione dell'impianto. Questa verifica avviene attraverso dei test di tenuta dell'impianto fotovoltaico che vengono eseguiti con la lettura del contatore di energia elettrica. I valori di riferimento e i parametri di controllo sono anche disponibili su internet. Come detto in precedenza, esistono diversi interventi per una buona manutenzione. Le attività più importanti da tenere a mente sono sostanzialmente tre:
- Controllo delle varie parti dell'impianto sia da un punto di vista meccanico che elettrico, attraverso delle ispezioni effettuate da un tecnico specializzato. La verifica dell'inverter è un punto cruciale poiché rappresenta la componente più importante e delicata di tutto il sistema.
- I test e le termografie garantiscono una visione panoramica dei principali componenti dell'impianto sottolineando eventuali danni.
- Terza, ma non ultima, la pulizia dei pannelli che va a migliorare la resa degli stessi ( vedi che manutenzione richiedono i pannelli solari, domanda n°7).
È possibile ottenere un miglioramento fino al 25 % soltanto riportando i pannelli ad una pulizia ottimale. Questa manutenzione preventiva protegge e mette in sicurezza le parti che risultano più vulnerabili al deterioramento.
Al concetto di manutenzione è legato quello di intervento in caso di guasto. La delicatezza e la sensibilità di un impianto fotovoltaico necessita di un pronto intervento rapido in qualsiasi ora e giorno dell'anno. Infatti alcuni produttori, non tutti, assicurano questa possibilità, che risulta vitale per l'impianto.
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12. Impianto Fotovoltaico - Cosa è il Conto Energia?
Il Conto Energia è un incentivo statale che permette di percepire una retribuzione in denaro derivante dall'energia elettrica prodotta dal proprio impianto fotovoltaico per un periodo di 20 anni.
Chi è in possesso o chi decide di installare un impianto a pannelli solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica in casa o nella propria azienda, non gode soltanto di agevolazioni legate alla detrazione fiscale.
Grazie all'utilizzo di questo impianto si ha la possibilità di ricavare anche un guadagno tramite un sistema di incentivi statali inerenti alla messa in rete dell'energia generata ed erogati come “Conto Energia”.
Il proprietario di un impianto fotovoltaico che è connesso alla rete elettrica nazionale e che ha una potenza nominale non inferiore di 1 kw, può godere di una speciale tariffa agevolata dal gestore del sistema elettrico nazionale per l'energia prodotta.
L'incentivo sulla produzione genera un chiaro stimolo per l'installazione di nuovi impianti fotovoltaici, con la conseguenza e il vantaggio di garantire, oltre alla copertura parziale o totale dei propri consumi elettrici e alla vendita di eventuale sovrapproduzione di energia elettrica, un tempo più ristretto entro il quale recuperare i costi di installazione dell'impianto e un successivo guadagno.
Dunque, il proprietario percepisce mensilmente una retribuzione in base alla quantità di energia che produce. Gli incentivi variano al variare della tipologia di impianto fotovoltaico.
In Italia sono stati emanati, dal 2005 al 2013, cinque programmi di incentivazioni, ognuno in adeguamento e ridefinizione del precedente.
Il quinto ed ultimo Conto Energia è stato emanato il 5 luglio 2012, che ha in parte confermato le disposizioni previste dal quarto Conto Energia, ed ha fissato il limite di costo cumulato degli incentivi a 6,7 miliardi di euro.
Dal 6 luglio 2013, dopo il raggiungimento del tetto di 6,7 miliardi di euro, e quindi della quota massima di energia incentivabile, le disposizioni del Conto Energia non sono state più applicate.
Non esistono successivi decreti ministeriali, che però sono stati sostituiti dalla possibilità di detrazione fino al 50% delle spese di impianto, come quelle legate per ristrutturazioni edilizie. È rimasta comunque la possibilità di vendere l'energia elettrica prodotta in eccesso e di accedere al sistema dello “Scambio sul Posto”.
Secondo alcune analisi, questi fattori rendono l'investimento ancora conveniente sia in termini di tempi di recupero dell'investimento sia per un successivo guadagno.
Chi è in possesso o chi decide di installare un impianto a pannelli solari fotovoltaici per la produzione di energia elettrica in casa o nella propria azienda, non gode soltanto di agevolazioni legate alla detrazione fiscale.
Grazie all'utilizzo di questo impianto si ha la possibilità di ricavare anche un guadagno tramite un sistema di incentivi statali inerenti alla messa in rete dell'energia generata ed erogati come “Conto Energia”.
Il proprietario di un impianto fotovoltaico che è connesso alla rete elettrica nazionale e che ha una potenza nominale non inferiore di 1 kw, può godere di una speciale tariffa agevolata dal gestore del sistema elettrico nazionale per l'energia prodotta.
L'incentivo sulla produzione genera un chiaro stimolo per l'installazione di nuovi impianti fotovoltaici, con la conseguenza e il vantaggio di garantire, oltre alla copertura parziale o totale dei propri consumi elettrici e alla vendita di eventuale sovrapproduzione di energia elettrica, un tempo più ristretto entro il quale recuperare i costi di installazione dell'impianto e un successivo guadagno.
Dunque, il proprietario percepisce mensilmente una retribuzione in base alla quantità di energia che produce. Gli incentivi variano al variare della tipologia di impianto fotovoltaico.
In Italia sono stati emanati, dal 2005 al 2013, cinque programmi di incentivazioni, ognuno in adeguamento e ridefinizione del precedente.
Il quinto ed ultimo Conto Energia è stato emanato il 5 luglio 2012, che ha in parte confermato le disposizioni previste dal quarto Conto Energia, ed ha fissato il limite di costo cumulato degli incentivi a 6,7 miliardi di euro.
Dal 6 luglio 2013, dopo il raggiungimento del tetto di 6,7 miliardi di euro, e quindi della quota massima di energia incentivabile, le disposizioni del Conto Energia non sono state più applicate.
Non esistono successivi decreti ministeriali, che però sono stati sostituiti dalla possibilità di detrazione fino al 50% delle spese di impianto, come quelle legate per ristrutturazioni edilizie. È rimasta comunque la possibilità di vendere l'energia elettrica prodotta in eccesso e di accedere al sistema dello “Scambio sul Posto”.
Secondo alcune analisi, questi fattori rendono l'investimento ancora conveniente sia in termini di tempi di recupero dell'investimento sia per un successivo guadagno.
13. Impianto Fotovoltaico - Cosa è lo Scambio sul Posto?
Il proprietario di un impianto fotovoltaico, che installa nella propria abitazione, si pone come obiettivo quello di autoconsumare una parte dell'energia elettrica prodotta. Questa energia generata dai pannelli fotovoltaici viene in parte autoconsumata e in parte immessa in rete.
L'energia immessa in rete, viene ritirata dal GSE (gestore dei servizi energetici) che consente di avere due possibilità di gestione: il Ritiro Dedicato (scopri cos'è il Ritiro Dedicato) o lo Scambio sul Posto.
Lo Scambio sul Posto è un sistema di autoconsumo in sito che permette di immettere tutta l'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico nella rete elettrica per poi prelevarla al momento del bisogno.
Possiamo parlare di una sorta di compensazione economica tra immissioni e prelievi: cioè facendo riferimento al valore economico dell'energia. Quindi si utilizza il sistema elettrico come strumento di immagazzinamento virtuale dell'energia elettrica prodotta ma non consumata.
Il GSE assegna un contributo finanziario al proprietario dell'impianto che viene definito “Utente dello scambio”. Per calcolare il contributo, che si determina su base annua solare, è sufficiente tenere presente due fattori principali:
- chilowattora immessi;
- chilowattora prelevati;
I chilowattora immessi sono quelli che vengono riconosciuti dal GSE.
I chilowattora prelevati sono quelli che vengono pagati in bolletta dall'utente al gestore della rete elettrica.
Se l'energia immessa in rete è maggiore rispetto al valore dell'energia prelevata dalla rete, sempre su base annua, si hanno delle eccedenze. Su richiesta possono essere liquidate dal GSE.
Il sistema dello Scambio sul Posto prevede quindi due tipologie di contributo:
- un contributo in conto scambio (Cs);
- le possibili eccedenze;
L'eccedenza è un valore espresso in euro che rappresenta la differenza tra energia immessa ed
energia prelevata calcolata a fine anno.
L'energia immessa in rete, viene ritirata dal GSE (gestore dei servizi energetici) che consente di avere due possibilità di gestione: il Ritiro Dedicato (scopri cos'è il Ritiro Dedicato) o lo Scambio sul Posto.
Lo Scambio sul Posto è un sistema di autoconsumo in sito che permette di immettere tutta l'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico nella rete elettrica per poi prelevarla al momento del bisogno.
Possiamo parlare di una sorta di compensazione economica tra immissioni e prelievi: cioè facendo riferimento al valore economico dell'energia. Quindi si utilizza il sistema elettrico come strumento di immagazzinamento virtuale dell'energia elettrica prodotta ma non consumata.
Il GSE assegna un contributo finanziario al proprietario dell'impianto che viene definito “Utente dello scambio”. Per calcolare il contributo, che si determina su base annua solare, è sufficiente tenere presente due fattori principali:
- chilowattora immessi;
- chilowattora prelevati;
I chilowattora immessi sono quelli che vengono riconosciuti dal GSE.
I chilowattora prelevati sono quelli che vengono pagati in bolletta dall'utente al gestore della rete elettrica.
Se l'energia immessa in rete è maggiore rispetto al valore dell'energia prelevata dalla rete, sempre su base annua, si hanno delle eccedenze. Su richiesta possono essere liquidate dal GSE.
Il sistema dello Scambio sul Posto prevede quindi due tipologie di contributo:
- un contributo in conto scambio (Cs);
- le possibili eccedenze;
L'eccedenza è un valore espresso in euro che rappresenta la differenza tra energia immessa ed
energia prelevata calcolata a fine anno.
14. Impianto Fotovoltaico - Cosa è il Ritiro Dedicato?
Il Ritiro Dedicato è uno strumento che consente ai possessori di impianti fotovoltaici di commercializzare l'energia elettrica prodotta e immessa in rete, in modo tale da ammortizzare i costi di installazione.
Con questa modalità si riesce a vendere l'energia elettrica al gestore dei servizi elettrici (GSE), che agisce come acquirente e funge da tramite fra il produttore e il mercato dell'energia.
Si definisce come un tipo di vendita indiretta, poiché permette al produttore di energia di rivolgersi ad un acquirente certificato e con prezzi trasparenti e prestabiliti.
La convenienza di questa opzione sta nel fatto di poter contare su dei prezzi minimi garantiti, che rappresentano un guadagno base di cui ne gioverà il produttore. In particolare, al produttore viene corrisposto un prezzo legato al prezzo medio mensile che riguarda la fascia oraria e la zona di mercato in cui è installato l'impianto fotovoltaico.
Qualora questo prezzo risultasse inferiore a quello previsto nella tabella dei prezzi minimi stabiliti, al produttore verrebbe garantito un pagamento pari a quest'ultimo. Tale occhio di riguardo viene riservato ai proprietari di impianti fotovoltaici con potenza nominale elettrica fino a 1 MW.
Per poter aderire al Ritiro Dedicato, basta registrarsi sul sito web del GSE.
Possono beneficiare di questa opzione i possessori di impianti alimentati con fonti rinnovabili con una potenza nominale inferiore ai 10 MVA, o qualsiasi potenza se trattasi di impianti che producono energia elettrica come un impianto fotovoltaico.
Chi è possessore di un impianto fotovoltaico è libero di scegliere se vendere l'intera produzione di energia elettrica oppure utilizzarne una parte in autoconsumo per il proprio uso domestico, e vendere l'energia in eccesso al GSE.
Gli impianti fotovoltaici che accedono ad alcuni meccanismi di incentivazione con un
riconoscimento di una tariffa onnicomprensiva non possono accedere al servizio di Ritiro Dedicato.
Per esempio gli impianti fotovoltaici che aderiscono al programma di Conto Energia non possono accedere al servizio di RID (Ritiro Dedicato). Allo stesso modo non è compatibile con il RID il servizio di Scambio sul posto.
I possessori di impianti che desiderano aderire al servizio di Ritiro Dedicato devono presentare una specifica richiesta attraverso il portale del GSE e procedere con la stipula del contratto. È necessario presentare tale richiesta entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Il contratto, della durata di un anno solare, si rinnova tacitamente. Per recedere dal contratto bisogna presentare la corretta disdetta, tramite il portale, almeno 60 giorni prima della data dalla quale si intende
recedere
Con questa modalità si riesce a vendere l'energia elettrica al gestore dei servizi elettrici (GSE), che agisce come acquirente e funge da tramite fra il produttore e il mercato dell'energia.
Si definisce come un tipo di vendita indiretta, poiché permette al produttore di energia di rivolgersi ad un acquirente certificato e con prezzi trasparenti e prestabiliti.
La convenienza di questa opzione sta nel fatto di poter contare su dei prezzi minimi garantiti, che rappresentano un guadagno base di cui ne gioverà il produttore. In particolare, al produttore viene corrisposto un prezzo legato al prezzo medio mensile che riguarda la fascia oraria e la zona di mercato in cui è installato l'impianto fotovoltaico.
Qualora questo prezzo risultasse inferiore a quello previsto nella tabella dei prezzi minimi stabiliti, al produttore verrebbe garantito un pagamento pari a quest'ultimo. Tale occhio di riguardo viene riservato ai proprietari di impianti fotovoltaici con potenza nominale elettrica fino a 1 MW.
Per poter aderire al Ritiro Dedicato, basta registrarsi sul sito web del GSE.
Possono beneficiare di questa opzione i possessori di impianti alimentati con fonti rinnovabili con una potenza nominale inferiore ai 10 MVA, o qualsiasi potenza se trattasi di impianti che producono energia elettrica come un impianto fotovoltaico.
Chi è possessore di un impianto fotovoltaico è libero di scegliere se vendere l'intera produzione di energia elettrica oppure utilizzarne una parte in autoconsumo per il proprio uso domestico, e vendere l'energia in eccesso al GSE.
Gli impianti fotovoltaici che accedono ad alcuni meccanismi di incentivazione con un
riconoscimento di una tariffa onnicomprensiva non possono accedere al servizio di Ritiro Dedicato.
Per esempio gli impianti fotovoltaici che aderiscono al programma di Conto Energia non possono accedere al servizio di RID (Ritiro Dedicato). Allo stesso modo non è compatibile con il RID il servizio di Scambio sul posto.
I possessori di impianti che desiderano aderire al servizio di Ritiro Dedicato devono presentare una specifica richiesta attraverso il portale del GSE e procedere con la stipula del contratto. È necessario presentare tale richiesta entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Il contratto, della durata di un anno solare, si rinnova tacitamente. Per recedere dal contratto bisogna presentare la corretta disdetta, tramite il portale, almeno 60 giorni prima della data dalla quale si intende
recedere
15. Impianto Fotovoltaico - Cosa sono i Sistemi di Accumulo?
Un sistema di accumulo è composto da diversi strumenti e apparecchiature di monitoraggio e gestione, in particolare da batterie, progettato per accumulare l'energia prodotta da un impianto fotovoltaico. L'energia accumulata sarà disponibile all'uso nel momento in cui l'impianto non sarà in grado di produrre energia sufficiente per l'autoconsumo, per esempio durante le ore notturne.
Un sistema di accumulo applicato ad un impianto fotovoltaico consente di beneficiare di numerosi vantaggi:
- permette di diminuire in maniera considerevole il costo sulla bolletta, ottenendo un risparmio;
- Consente di rendere l'utenza elettrica autosufficiente;
- permette, attraverso delle migliorie progettuali, di avere energia elettrica ottimizzata per i carichi
più importanti;
Esistono due tipologie di impianti fotovoltaici dove poter applicare un sistema di accumulo:
- impianto stand alone (isolati);
- impianto grid connected (impianti collegati alla rete elettrica);
Gli impianti stand alone sono dei sistemi autonomi che sono progettati per dare energia elettrica alle utenze difficili da collegare alla rete perchéinstallate in zone poco accessibili, oppure alle utenze con bassi consumi energetici, che rendono conveniente la spesa per un allacciamento alla rete elettrica nazionale.
Tale impianto deve soddisfare la totalità della domanda energetica dell'utenza. L'impianto stand alone è composto da moduli fotovoltaici, regolatore di carica, sistema di accumulo, inverter.
Sono degli impianti particolarmente vantaggiosi a livello economico per quelle zone in cui la rete elettrica è scarsa o assente. Grazie al sistema di accumulo, questo impianto anche in assenza di corrente di rete, è capace di garantire una continuità di fornitura elettrica, attraverso l'immagazzinamento di energia.
Gli impianti grid connected hanno la possibilità di scambiare l'energia elettrica con la rete elettrica nazionale.
Questo scambio può avvenire in due modi:
- se l'impianto produce quantità di energia in eccesso, l'eccedenza viene immessa in rete;
- durante le ore di scarsa produzione di energia dell'impianto, l'energia è prelevata dalla rete;
Ad oggi, grazie ad un costo relativamente basso, vengono installate batterie con lo scopo di aumentare l'autoconsumo di energia autoprodotta, per ottenere un maggiore risparmio economico.
Possiamo distinguere, in un impianto grid connected, due tipi di sistemi di accumulo:
-sistema di accumulo con inverter integrato;
-sistema di accumulo indipendenti;
Il sistema di accumulo con inverter integrato comprende all'interno l'inverter utile a trasformare la corrente continua in alternata e le batterie per l'accumulo di energia. I vantaggi di questo sistema sono la compattezza della struttura e la semplicità di installazione su nuovi impianti.
Nei sistemi di accumulo indipendenti, inverter e batterie sono separati tra loro. Hanno una configurazione adattabile ad ogni tipo di esigenza del cliente.
I sistemi di accumulo presentano diverse tipologie di batterie che si diversificano per
materiali,efficienza e costi.
Tra le batterie più utilizzate possiamo elencare le seguenti:
-batterie al nichel;
-batterie piombo acido (sigillato AGM);
-batterie ai sali di sodio;
-batterie al piombo acido (gel);
-batterie agli ioni di litio;
-batterie al piombo acidi (chiuso);
Per scegliere la batteria che meglio si adatta alle proprie esigenze bisogna considerare 3 aspetti principali:
-potenza;
-capacità;
-numero di cicli;
Un sistema di accumulo applicato ad un impianto fotovoltaico consente di beneficiare di numerosi vantaggi:
- permette di diminuire in maniera considerevole il costo sulla bolletta, ottenendo un risparmio;
- Consente di rendere l'utenza elettrica autosufficiente;
- permette, attraverso delle migliorie progettuali, di avere energia elettrica ottimizzata per i carichi
più importanti;
Esistono due tipologie di impianti fotovoltaici dove poter applicare un sistema di accumulo:
- impianto stand alone (isolati);
- impianto grid connected (impianti collegati alla rete elettrica);
Gli impianti stand alone sono dei sistemi autonomi che sono progettati per dare energia elettrica alle utenze difficili da collegare alla rete perchéinstallate in zone poco accessibili, oppure alle utenze con bassi consumi energetici, che rendono conveniente la spesa per un allacciamento alla rete elettrica nazionale.
Tale impianto deve soddisfare la totalità della domanda energetica dell'utenza. L'impianto stand alone è composto da moduli fotovoltaici, regolatore di carica, sistema di accumulo, inverter.
Sono degli impianti particolarmente vantaggiosi a livello economico per quelle zone in cui la rete elettrica è scarsa o assente. Grazie al sistema di accumulo, questo impianto anche in assenza di corrente di rete, è capace di garantire una continuità di fornitura elettrica, attraverso l'immagazzinamento di energia.
Gli impianti grid connected hanno la possibilità di scambiare l'energia elettrica con la rete elettrica nazionale.
Questo scambio può avvenire in due modi:
- se l'impianto produce quantità di energia in eccesso, l'eccedenza viene immessa in rete;
- durante le ore di scarsa produzione di energia dell'impianto, l'energia è prelevata dalla rete;
Ad oggi, grazie ad un costo relativamente basso, vengono installate batterie con lo scopo di aumentare l'autoconsumo di energia autoprodotta, per ottenere un maggiore risparmio economico.
Possiamo distinguere, in un impianto grid connected, due tipi di sistemi di accumulo:
-sistema di accumulo con inverter integrato;
-sistema di accumulo indipendenti;
Il sistema di accumulo con inverter integrato comprende all'interno l'inverter utile a trasformare la corrente continua in alternata e le batterie per l'accumulo di energia. I vantaggi di questo sistema sono la compattezza della struttura e la semplicità di installazione su nuovi impianti.
Nei sistemi di accumulo indipendenti, inverter e batterie sono separati tra loro. Hanno una configurazione adattabile ad ogni tipo di esigenza del cliente.
I sistemi di accumulo presentano diverse tipologie di batterie che si diversificano per
materiali,efficienza e costi.
Tra le batterie più utilizzate possiamo elencare le seguenti:
-batterie al nichel;
-batterie piombo acido (sigillato AGM);
-batterie ai sali di sodio;
-batterie al piombo acido (gel);
-batterie agli ioni di litio;
-batterie al piombo acidi (chiuso);
Per scegliere la batteria che meglio si adatta alle proprie esigenze bisogna considerare 3 aspetti principali:
-potenza;
-capacità;
-numero di cicli;
16. Impianto Fotovoltaico - Che superficie devo avere a disposizione per un installare un impianto fotovoltaico?
Scegliere la superficie giusta e lo spazio migliore per l'installazione in un impianto fotovoltaico è molto importante ai fini di una migliore resa e di produrre più energia possibile.
Dunque è necessario fare una corretta valutazione delle dimensioni della superficie a disposizione e delle dimensioni dei pannelli fotovoltaici che verranno installati. Il concetto di superficie utile per una ottimale auto-produzione è strettamente legato al volume del fabbisogno personale.
Una famiglia che consumo all'incirca 3 mila kwh annui di energia elettrica avrà bisogno di circa 25 metri quadrati di superficie,su un normale tetto a falde inclinate, per produrre 3 mila kwh elettrici con i pannelli fotovoltaici.
Su altre superfici come tetti piani, lastrico di un palazzo, aumentano le dimensioni necessarie poiché si avrà la necessità di installare dei supporti a terra per fissare i pannelli con la corretta inclinazione.
Per i tetti piani, ad esempio, si può calcolare una superficie di 10-12 metri quadrati ogni kilowatto di impianto installato.
Oltre che per il fabbisogno personale, la grandezza della superficie disponibile per l'installazione di un impianto fotovoltaico dipende da altri due aspetti correlati: la potenza nominale dell'impianto (kW) ed la tipologia di pannelli utilizzati.
Ovviamente più potenza ha l'impianto più grande sarà la superficie di cui si necessita.
L'elemento che ci fornisce una esatta stima della superficie disponibile per un impianto, riguarda la tecnologia dei pannelli.
- Se usiamo dei pannelli fotovoltaici monocristallini abbiamo bisogno di una superficie di circa 6 metri quadrati / kWp. Sono moduli rigidi ed hanno una efficienza di conversione della luce in energia elettrica di circa il 13-17 %.
Esempio di uso domestico da 3 kw: 21-27 metri quadrati.
- Per i pannelli fotovoltaici policristallini, in silicio multicristallino e con una efficienza di conversione di circa 12-14 %, possiamo calcolare una superficie di circa 8 metri quadrati / kWp.
Esempio di uso domestico da 3 kw: 24-33 metri quadrati.
- Con i pannelli fotovoltaici in film sottile, con moduli molto sottili e più economici, si arriva ad una superficie di 15-20 metri quadrati / kWp.
Esempio di uso domestico da 3 kw: 33-39 metri quadrati.
Queste stime, piuttosto precise, sono considerate per delle superfici come tetti a falda con orientamento ideale. Se consideriamo, invece, delle superfici come dei tetti piani, terreno o altra superficie piana queste misure vanno raddoppiate.
Chiedi una consulenza specializzata a Domova.
Dunque è necessario fare una corretta valutazione delle dimensioni della superficie a disposizione e delle dimensioni dei pannelli fotovoltaici che verranno installati. Il concetto di superficie utile per una ottimale auto-produzione è strettamente legato al volume del fabbisogno personale.
Una famiglia che consumo all'incirca 3 mila kwh annui di energia elettrica avrà bisogno di circa 25 metri quadrati di superficie,su un normale tetto a falde inclinate, per produrre 3 mila kwh elettrici con i pannelli fotovoltaici.
Su altre superfici come tetti piani, lastrico di un palazzo, aumentano le dimensioni necessarie poiché si avrà la necessità di installare dei supporti a terra per fissare i pannelli con la corretta inclinazione.
Per i tetti piani, ad esempio, si può calcolare una superficie di 10-12 metri quadrati ogni kilowatto di impianto installato.
Oltre che per il fabbisogno personale, la grandezza della superficie disponibile per l'installazione di un impianto fotovoltaico dipende da altri due aspetti correlati: la potenza nominale dell'impianto (kW) ed la tipologia di pannelli utilizzati.
Ovviamente più potenza ha l'impianto più grande sarà la superficie di cui si necessita.
L'elemento che ci fornisce una esatta stima della superficie disponibile per un impianto, riguarda la tecnologia dei pannelli.
- Se usiamo dei pannelli fotovoltaici monocristallini abbiamo bisogno di una superficie di circa 6 metri quadrati / kWp. Sono moduli rigidi ed hanno una efficienza di conversione della luce in energia elettrica di circa il 13-17 %.
Esempio di uso domestico da 3 kw: 21-27 metri quadrati.
- Per i pannelli fotovoltaici policristallini, in silicio multicristallino e con una efficienza di conversione di circa 12-14 %, possiamo calcolare una superficie di circa 8 metri quadrati / kWp.
Esempio di uso domestico da 3 kw: 24-33 metri quadrati.
- Con i pannelli fotovoltaici in film sottile, con moduli molto sottili e più economici, si arriva ad una superficie di 15-20 metri quadrati / kWp.
Esempio di uso domestico da 3 kw: 33-39 metri quadrati.
Queste stime, piuttosto precise, sono considerate per delle superfici come tetti a falda con orientamento ideale. Se consideriamo, invece, delle superfici come dei tetti piani, terreno o altra superficie piana queste misure vanno raddoppiate.
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17. Impianto Fotovoltaico - Posso installare i pannelli solari su tutte le tipologie di tetti?
Per prima cosa è fondamentale controllare lo stato di salute del tetto a disposizione per evitare danni futuri all'impianto fotovoltaico.
È importante fare un'ispezione, con molta cura, di tutta la superficie del tetto con lo scopo di individuare qualsiasi punto critico che necessita di intervento.
Bisogna controllare se il tetto presenta problemi di infiltrazione e di umidità e provvedere alla riparazione prima di ogni eventuale installazione.
Un impianto ha una vita di almeno 20 anni, quindi è giusto assicurarsi che la base di installazione,in questo caso un tetto, garantisca questa durata di vita.
Un tetto è una superficie che si espone ad agenti atmosferici, per cui è anche importante valutare la resistenza del tetto a forti venti e anche la resistenza al peso dei pannelli solari.
Un impianto fotovoltaico è possibile installarlo in diversi tipi di tetti:
Su un tetto piano, l'installazione di un impianto fotovoltaico è generalmente meno complicato rispetto all'installazione su un tetto inclinato, poiché si lavora su una superficie più stabile. Un aspetto fondamentale da prendere in considerazione installando un impianto su un tetto piano è quello di evitare di forare la copertura del tetto.
Se in un tetto inclinato ho la tranquillità di proteggere l'impianto da infiltrazioni, in questo caso bisogna prevedere la possibilità che in alcune zone l'acqua si vada a stagnare, creando problemi alle sigillazioni fatte appositamente per coprire i fori.
Per evitare tutto questo bisogna guardare ad una soluzione alternativa che escluda l'aggancio dell'impianto alla copertura del tetto. Una soluzione molto valida è il sistema “sunballast”. Questa struttura permette di decidere il livello di angolazione e inclinazione del supporto dell'impianto. In base all'angolazione si avrà un peso maggiore della zavorra (possibilmente non dei “mattoni”) per combattere la possibile sollecitazione del vento.
Esistono dei telai preassemblati che permettono l'installazione di pannelli sul tetto piano evitando di praticare forature grazie, appunto, a delle zavorre.
In caso di tetti piani è generalmente consigliata una distribuzione geometrica dei pannelli solari su più file, correttamente sollevate e disposte verso il sole in modo tale da massimizzare l'irraggiamento solare catturato.
Un altro metodo di installazione riguarda quello su tetti a falda (o inclinati). L'installazione avviene tramite dei telai metallici, fatti su misura, che permettono un'integrazione al tetto, che sia totale o parziale. Questa modalità ha una maggiore sicurezza contro gli agenti atmosferici come vento e carichi di neve e possiede una resistenza maggiore alla corrosione dovuta a questi ultimi.
Su questi tipi di tetti risulta più corretto praticare dei fori per il fissaggio dei supporti ai pannelli. Su un tetto a falda i pannelli vengono installati nella facciata con maggiore esposizione del sole.
Su un tetto a falda si può anche installare un impianto che sia del tutto integrato con il tetto. Un impianto che andrà a sostituire completamente il tetto.
Esistono anche dei tetti a farfalla ( o tetto invertito) che hanno una forma a V, che si sposano bene con un impianto fotovoltaico. La sua particolare forma consente di acquisire molta aria calda, per questo motivo è perfetto per accogliere un impianto fotovoltaico o un impianto a pannelli solari termici. Infatti la forma a V di questo tetto consente ai pannelli solari, disposti seguendo questa curvatura, di riflettere una parte della luce solare verso il pannello di fronte e viceversa, così da massimizzare l'efficienza del tetto fotovoltaico.
Sono molti i vantaggi che scaturiscono dall'installare un impianto a pannelli solari su questo tipo di tetto. Riduce l'impiego di luce artificiale, aiuta a risparmiare acqua per uso domestico, migliora la ventilazione e aumenta l'efficienza del tetto fotovoltaico.
Scopri su Domova quale impianto fa al caso tuo e chiedi una consulenza.
È importante fare un'ispezione, con molta cura, di tutta la superficie del tetto con lo scopo di individuare qualsiasi punto critico che necessita di intervento.
Bisogna controllare se il tetto presenta problemi di infiltrazione e di umidità e provvedere alla riparazione prima di ogni eventuale installazione.
Un impianto ha una vita di almeno 20 anni, quindi è giusto assicurarsi che la base di installazione,in questo caso un tetto, garantisca questa durata di vita.
Un tetto è una superficie che si espone ad agenti atmosferici, per cui è anche importante valutare la resistenza del tetto a forti venti e anche la resistenza al peso dei pannelli solari.
Un impianto fotovoltaico è possibile installarlo in diversi tipi di tetti:
Su un tetto piano, l'installazione di un impianto fotovoltaico è generalmente meno complicato rispetto all'installazione su un tetto inclinato, poiché si lavora su una superficie più stabile. Un aspetto fondamentale da prendere in considerazione installando un impianto su un tetto piano è quello di evitare di forare la copertura del tetto.
Se in un tetto inclinato ho la tranquillità di proteggere l'impianto da infiltrazioni, in questo caso bisogna prevedere la possibilità che in alcune zone l'acqua si vada a stagnare, creando problemi alle sigillazioni fatte appositamente per coprire i fori.
Per evitare tutto questo bisogna guardare ad una soluzione alternativa che escluda l'aggancio dell'impianto alla copertura del tetto. Una soluzione molto valida è il sistema “sunballast”. Questa struttura permette di decidere il livello di angolazione e inclinazione del supporto dell'impianto. In base all'angolazione si avrà un peso maggiore della zavorra (possibilmente non dei “mattoni”) per combattere la possibile sollecitazione del vento.
Esistono dei telai preassemblati che permettono l'installazione di pannelli sul tetto piano evitando di praticare forature grazie, appunto, a delle zavorre.
In caso di tetti piani è generalmente consigliata una distribuzione geometrica dei pannelli solari su più file, correttamente sollevate e disposte verso il sole in modo tale da massimizzare l'irraggiamento solare catturato.
Un altro metodo di installazione riguarda quello su tetti a falda (o inclinati). L'installazione avviene tramite dei telai metallici, fatti su misura, che permettono un'integrazione al tetto, che sia totale o parziale. Questa modalità ha una maggiore sicurezza contro gli agenti atmosferici come vento e carichi di neve e possiede una resistenza maggiore alla corrosione dovuta a questi ultimi.
Su questi tipi di tetti risulta più corretto praticare dei fori per il fissaggio dei supporti ai pannelli. Su un tetto a falda i pannelli vengono installati nella facciata con maggiore esposizione del sole.
Su un tetto a falda si può anche installare un impianto che sia del tutto integrato con il tetto. Un impianto che andrà a sostituire completamente il tetto.
Esistono anche dei tetti a farfalla ( o tetto invertito) che hanno una forma a V, che si sposano bene con un impianto fotovoltaico. La sua particolare forma consente di acquisire molta aria calda, per questo motivo è perfetto per accogliere un impianto fotovoltaico o un impianto a pannelli solari termici. Infatti la forma a V di questo tetto consente ai pannelli solari, disposti seguendo questa curvatura, di riflettere una parte della luce solare verso il pannello di fronte e viceversa, così da massimizzare l'efficienza del tetto fotovoltaico.
Sono molti i vantaggi che scaturiscono dall'installare un impianto a pannelli solari su questo tipo di tetto. Riduce l'impiego di luce artificiale, aiuta a risparmiare acqua per uso domestico, migliora la ventilazione e aumenta l'efficienza del tetto fotovoltaico.
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18. Impianto Fotovoltaico - Che autorizzazioni devo richiedere per installare un impianto fotovoltaico?
L'autorizzazione per installare un impianto fotovoltaico dipende dal tipo di impianto, dalle normative regionali che regolamentano i permessi, dal territorio in cui viene installato. Si passa dalla semplice Comunicazione preventiva al Comune ad una prassi burocratica più complessa.
Esistono delle linee guida nazionali per autorizzare gli impianti fotovoltaici.
Le autorizzazione principali sono:
- Comunicazione al Comune
- Procedura Autorizzativa Semplificata
- Autorizzazione Unica
Comunicazione al Comune
Se si tratta di piccoli impianti per uso domestico o un piccolo impianto industriale, il primo passo è rivolgersi all'Ufficio Tecnico del comune in cui viene installato l'impianto.
Se invece l'installazione avviene per progetti più ampi o che coinvolgono aree tutelate, l'organo di competenza sarà la Provincia, la Regione oppure la Soprintendenza. Come detto, per un piccolo impianto fotovoltaico domestico bisogna rivolgersi al Comune. È necessario presentare la Comunicazione al Comune, che è una comunicazione “preventiva”.
Basterà presentare questa autorizzazione per poter avviare i lavori di installazione dell'impianto fotovoltaico.
Questo documento è un titolo autorizzativo e può essere inviato al Comune anche telematicamente, senza per forza aspettarsi una risposta, poiché è una semplice comunicazione di inizio lavori. La Comunicazione al Comune può essere inoltrata per tutti i piccoli impianti su tetto che non godono già della Procedura Semplificata.
Alcuni criteri sono:
-Possono essere degli impianti integrati o parzialmente integrati al tetto con la stessa inclinazione della falda su cui vengono installati;
-L'impianto non deve modificare la sagoma della struttura ospitante l'impianto;
-Non devono modificare la destinazione d'uso dell'ufficio;
-Non devono alterare il volume dell'edificio;
-Realizzati su strutture esistenti;
-Per poter rientrare in questo tipo di autorizzazione, un impianto non deve superare 20 kw di potenza;
Procedura Autorizzativa Semplificata
Questa procedura è rivolta alla gran parte dei nuovi piccoli impianti domestici e piccoli impiantiindustriali. Si tratta di un'autorizzazione dove il referente non è più il Comune ma il Gestore della Rete, ovvero Enel distribuzione. Questo iter comporta solo la compilazione e l'invio di un Modello Unico, diviso in due parti:
-il primo modello è compilabile telematicamente tramite il portale del Gestore della Rete, e si inoltra prima di iniziare i lavori. Comunica l'inizio dei lavori;
-Il secondo modello, da compilare sempre telematicamente, è da inoltrare alla fine dei lavori e comunica la fine dei lavori;
Gli impianti che possono adottare questo procedimento semplificato seguono questi criteri:
-devono essere allacciati ad un punto di prelievo di bassa tensione che non sia collegato ad altri impianti di produzione elettrica;
-la potenza dell'impianto deve essere massimo di 20 kw;
-devono essere installati sul tetto;
-devono allacciarsi alla rete tramite lo Scambio sul Posto ( vedi Scambio sul Posto, domanda n° 13) con Gse;
Autorizzazione Unica
Questa è l'autorizzazione rivolta agli impianti con almeno una potenza di 20 kw che hanno dei vincoli particolari o delle caratteristiche richiedenti delle analisi approfondite. I criteri che comportano l'uso dell'Autorizzazione sono dettati da ogni Regione.
I documenti da presentare in questa pratica variano per Regione, ma generalmente bisogna presentare i seguenti:
-il Cel , ovvero la comunicazione di edilizia libera o comunicazione preventiva al Comune;
-la Pas, la procedura autorizzativa semplificata;
-l'Au, autorizzazione unica.
L'Autorizzazione Unica non rappresenta solo un documento di autorizzazione all'installazione, ma è un termine di inizio e conclusione della messa in opera dell'impianto. Proprio per questo, la richiesta di Autorizzazione unica deve avere una risposta positiva o negativa dalla Regione entro 180 giorni.
Contatta Domova per ricevere consulenza sull'impianto.
Esistono delle linee guida nazionali per autorizzare gli impianti fotovoltaici.
Le autorizzazione principali sono:
- Comunicazione al Comune
- Procedura Autorizzativa Semplificata
- Autorizzazione Unica
Comunicazione al Comune
Se si tratta di piccoli impianti per uso domestico o un piccolo impianto industriale, il primo passo è rivolgersi all'Ufficio Tecnico del comune in cui viene installato l'impianto.
Se invece l'installazione avviene per progetti più ampi o che coinvolgono aree tutelate, l'organo di competenza sarà la Provincia, la Regione oppure la Soprintendenza. Come detto, per un piccolo impianto fotovoltaico domestico bisogna rivolgersi al Comune. È necessario presentare la Comunicazione al Comune, che è una comunicazione “preventiva”.
Basterà presentare questa autorizzazione per poter avviare i lavori di installazione dell'impianto fotovoltaico.
Questo documento è un titolo autorizzativo e può essere inviato al Comune anche telematicamente, senza per forza aspettarsi una risposta, poiché è una semplice comunicazione di inizio lavori. La Comunicazione al Comune può essere inoltrata per tutti i piccoli impianti su tetto che non godono già della Procedura Semplificata.
Alcuni criteri sono:
-Possono essere degli impianti integrati o parzialmente integrati al tetto con la stessa inclinazione della falda su cui vengono installati;
-L'impianto non deve modificare la sagoma della struttura ospitante l'impianto;
-Non devono modificare la destinazione d'uso dell'ufficio;
-Non devono alterare il volume dell'edificio;
-Realizzati su strutture esistenti;
-Per poter rientrare in questo tipo di autorizzazione, un impianto non deve superare 20 kw di potenza;
Procedura Autorizzativa Semplificata
Questa procedura è rivolta alla gran parte dei nuovi piccoli impianti domestici e piccoli impiantiindustriali. Si tratta di un'autorizzazione dove il referente non è più il Comune ma il Gestore della Rete, ovvero Enel distribuzione. Questo iter comporta solo la compilazione e l'invio di un Modello Unico, diviso in due parti:
-il primo modello è compilabile telematicamente tramite il portale del Gestore della Rete, e si inoltra prima di iniziare i lavori. Comunica l'inizio dei lavori;
-Il secondo modello, da compilare sempre telematicamente, è da inoltrare alla fine dei lavori e comunica la fine dei lavori;
Gli impianti che possono adottare questo procedimento semplificato seguono questi criteri:
-devono essere allacciati ad un punto di prelievo di bassa tensione che non sia collegato ad altri impianti di produzione elettrica;
-la potenza dell'impianto deve essere massimo di 20 kw;
-devono essere installati sul tetto;
-devono allacciarsi alla rete tramite lo Scambio sul Posto ( vedi Scambio sul Posto, domanda n° 13) con Gse;
Autorizzazione Unica
Questa è l'autorizzazione rivolta agli impianti con almeno una potenza di 20 kw che hanno dei vincoli particolari o delle caratteristiche richiedenti delle analisi approfondite. I criteri che comportano l'uso dell'Autorizzazione sono dettati da ogni Regione.
I documenti da presentare in questa pratica variano per Regione, ma generalmente bisogna presentare i seguenti:
-il Cel , ovvero la comunicazione di edilizia libera o comunicazione preventiva al Comune;
-la Pas, la procedura autorizzativa semplificata;
-l'Au, autorizzazione unica.
L'Autorizzazione Unica non rappresenta solo un documento di autorizzazione all'installazione, ma è un termine di inizio e conclusione della messa in opera dell'impianto. Proprio per questo, la richiesta di Autorizzazione unica deve avere una risposta positiva o negativa dalla Regione entro 180 giorni.
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Riscaldamento
1. Pompa di Calore - Cosa è una pompa di calore e come funziona?
Le pompe di calore, chiamate anche termopompe, sono dei macchinari utili a riscaldare un ambiente trasferendo energia termica, e quindi calore, da un posto più freddo verso uno più caldo. Per attivare questo processo, le pompe di calore sfruttano una certa quantità di energia che può essere fornita da energia elettrica o da gas metano.
Una pompa di calore può avere diverse applicazioni come riscaldare un ambiente o l'acqua per un uso sanitario, e raffrescare un ambiente di un'abitazione o di
un luogo di lavoro.
Parliamo di un sistema tecnologico che guarda alla sostenibilità dell'ambiente e a minimizzare i consumi energetici, con un ritorno in tempi brevi dell'investimento e con un risparmio in bolletta.
Proprio perché contribuisce alla sostenibilità ambientale, questo impianto gode di agevolazione e di incentivi statali.
Altro vantaggio di installare un impianto a pompa di calore viene dal fatto che questo permette di aumentare il valore economico del proprio immobile e di conseguenza di aumentare la classe energetica dell'edificio.
Scopri su Domova – Pompa di calore per riscaldamento come calcolare il tuo risparmio.
Una pompa di calore può avere diverse applicazioni come riscaldare un ambiente o l'acqua per un uso sanitario, e raffrescare un ambiente di un'abitazione o di
un luogo di lavoro.
Parliamo di un sistema tecnologico che guarda alla sostenibilità dell'ambiente e a minimizzare i consumi energetici, con un ritorno in tempi brevi dell'investimento e con un risparmio in bolletta.
Proprio perché contribuisce alla sostenibilità ambientale, questo impianto gode di agevolazione e di incentivi statali.
Altro vantaggio di installare un impianto a pompa di calore viene dal fatto che questo permette di aumentare il valore economico del proprio immobile e di conseguenza di aumentare la classe energetica dell'edificio.
Scopri su Domova – Pompa di calore per riscaldamento come calcolare il tuo risparmio.
2. Impianto Solare Termodinamico - Che differenza c'è tra Solare Termico e Solare Termodinamico?
Entrambi gli impianti hanno come principio di funzionamento quello di catturare l'energia del sole, immagazzinarla e sfruttarla in diversi modi. In particolare per il riscaldamento dell'acqua corrente, sostituendo o integrandosi con le caldaie alimentate a gas.
Questi impianti non producono alcuna emissione chimica, termica ed acustica che possa nuocere alla natura, e consente alle abitazione lontane da reti elettrica, di avere una propria quantità di energia.
Inoltre, acquistare impianti di questo tipo consente di risparmiare sulla bolletta grazie al fatto che il costo dell'investimento viene ammortizzato in poco tempo.
Una sostanziale differenza è rappresentata dal fatto che un impianto solare termico necessita di un costante irraggiamento solare, mentre un impianto solare termodinamico ha la possibilità di produrre energia anche in assenza di raggi solari, sfruttando altre risorse rinnovabili.
Quindi, se da un lato un impianto solare termico produce il massimo di energia di giorno e il minimo di notte, dall'altro lato un impianto solare termodinamico produce energia anche di notte o con cielo coperto da nuvole.
Questo è possibile grazie all'accumulo di calore nei serbatoi, chiamati frigorigeni ecologici, che identificano l'impianto solare termodinamico come l'evoluzione dell'impianto solare termico.
È consigliabile l'integrazione con altre soluzioni, come caldaie a gas, in caso in cui la temperatura del luogo di installazione sia troppo rigida. Le basse temperature possono interrompere il funzionamento dell'impianto solare termodinamico, se queste scendono fino a -5 gradi centigradi.
Inoltre, l'installazione di un solo pannello per riscaldare tutta l'abitazione e per produrre acqua calda è troppo poco; sempre meglio installare dai 6 agli 8 pannelli integrati da un adeguato compressore per alimentarli.
Calcola il risparmio sul tuo impianto solare termodinamico Domova.
Questi impianti non producono alcuna emissione chimica, termica ed acustica che possa nuocere alla natura, e consente alle abitazione lontane da reti elettrica, di avere una propria quantità di energia.
Inoltre, acquistare impianti di questo tipo consente di risparmiare sulla bolletta grazie al fatto che il costo dell'investimento viene ammortizzato in poco tempo.
Una sostanziale differenza è rappresentata dal fatto che un impianto solare termico necessita di un costante irraggiamento solare, mentre un impianto solare termodinamico ha la possibilità di produrre energia anche in assenza di raggi solari, sfruttando altre risorse rinnovabili.
Quindi, se da un lato un impianto solare termico produce il massimo di energia di giorno e il minimo di notte, dall'altro lato un impianto solare termodinamico produce energia anche di notte o con cielo coperto da nuvole.
Questo è possibile grazie all'accumulo di calore nei serbatoi, chiamati frigorigeni ecologici, che identificano l'impianto solare termodinamico come l'evoluzione dell'impianto solare termico.
È consigliabile l'integrazione con altre soluzioni, come caldaie a gas, in caso in cui la temperatura del luogo di installazione sia troppo rigida. Le basse temperature possono interrompere il funzionamento dell'impianto solare termodinamico, se queste scendono fino a -5 gradi centigradi.
Inoltre, l'installazione di un solo pannello per riscaldare tutta l'abitazione e per produrre acqua calda è troppo poco; sempre meglio installare dai 6 agli 8 pannelli integrati da un adeguato compressore per alimentarli.
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3. Caldaia a Condensazione - Cosa è una Caldaia a Condensazione?
La caldaia a condensazione è una caldaia che consente il recupero del calore, la condensazione del vapore acqueo, e dei fumi di scarico. Questo calore viene poi utilizzato per preriscaldare l'acqua di ritorno dall'impianto termico.
Nelle caldaie tradizionali si utilizza solo una parte dei fumi di combustione generati, poiché questi vengono espulsi attraverso il camino o altri sistemi simili, per evitare la condensazione che potrebbe portare ad una corrosione della struttura.
La caldaia a condensazione recupera tutto il calore contenuto nei fumi di scarico e sfrutta tutto il vapore acqueo trasformandolo in energia, avendo una maggiore efficienza energetica. Di conseguenza i fumi rilasciati avranno una temperatura più bassa e gran parte del calore generato rimarrà nell'impianto, rilasciando meno sostanze nocive.
Grazie a questa tecnologia della condensazione si ottiene una minore emissione di sostanza nocive fino al 75 %.
Questa caldaia non sfrutta il tiraggio naturale del camino per l'espulsione dei fumi, ma questi vengono espulsi tramite un ventilatore costruito a monte del bruciatore, garantendo un rendimento continuo.
La caldaia a condensazione ha lo scopo di minimizzare i consumi, grazie appunto al recupero dei fumi di scarico.
I materiali generalmente usati sono acciaio inox e lega alluminio-silicio.
Restando sulla minimizzazione dei consumi, possiamo dire che l'installazione di una caldaia a condensazione consente un risparmio di circa il 35% sulla bolletta del gas.
I prezzi per questi impianti variano perché esistono diversi tipi di caldaie. La caratteristica che più incide sul prezzo dell'impianto è la potenza; la scelta di quest'ultima dipende dalla grandezza dell'ambiente che si intende riscaldare, dalla necessità di produrre acqua calda.
Nelle caldaie tradizionali si utilizza solo una parte dei fumi di combustione generati, poiché questi vengono espulsi attraverso il camino o altri sistemi simili, per evitare la condensazione che potrebbe portare ad una corrosione della struttura.
La caldaia a condensazione recupera tutto il calore contenuto nei fumi di scarico e sfrutta tutto il vapore acqueo trasformandolo in energia, avendo una maggiore efficienza energetica. Di conseguenza i fumi rilasciati avranno una temperatura più bassa e gran parte del calore generato rimarrà nell'impianto, rilasciando meno sostanze nocive.
Grazie a questa tecnologia della condensazione si ottiene una minore emissione di sostanza nocive fino al 75 %.
Questa caldaia non sfrutta il tiraggio naturale del camino per l'espulsione dei fumi, ma questi vengono espulsi tramite un ventilatore costruito a monte del bruciatore, garantendo un rendimento continuo.
La caldaia a condensazione ha lo scopo di minimizzare i consumi, grazie appunto al recupero dei fumi di scarico.
I materiali generalmente usati sono acciaio inox e lega alluminio-silicio.
Restando sulla minimizzazione dei consumi, possiamo dire che l'installazione di una caldaia a condensazione consente un risparmio di circa il 35% sulla bolletta del gas.
I prezzi per questi impianti variano perché esistono diversi tipi di caldaie. La caratteristica che più incide sul prezzo dell'impianto è la potenza; la scelta di quest'ultima dipende dalla grandezza dell'ambiente che si intende riscaldare, dalla necessità di produrre acqua calda.
4. Caldaia a Doppia Condensazione - Cosa è una Caldaia a Doppia Condensazione?
La caldaia a doppia condensazione è una tecnologia ancora più avanzata e certamente rappresenta il massimo livello per il riscaldamento domestico. Questa caldaia ha un doppio circuito, e non si limita soltanto a recuperare il calore dei fumi di scarico quando riscalda a bassa temperatura, ma anche quando si ha produzione di acqua calda sanitaria in ogni stagione.
É dunque possibile massimizzare il risparmio energetico ed accedere alla detrazione fiscale del 65 %.
I vantaggi sono numerosi: grazie ad una condensazione continua si ha un minor consumo di gas; grazie ad una scheda elettronica dotata di intelligenza che stoppa i consumi quando la caldaia è in standby si ha un minor consumo di elettricità;
la caldaia a doppia condensazione ha un doppio circuito che permette di produrre acqua calda sanitaria in ogni momento; si ha un massimo rendimento di produzione di acqua calda.
Puoi calcolare il tuo risparmio con la caldaia a doppia condensazione Domova.
É dunque possibile massimizzare il risparmio energetico ed accedere alla detrazione fiscale del 65 %.
I vantaggi sono numerosi: grazie ad una condensazione continua si ha un minor consumo di gas; grazie ad una scheda elettronica dotata di intelligenza che stoppa i consumi quando la caldaia è in standby si ha un minor consumo di elettricità;
la caldaia a doppia condensazione ha un doppio circuito che permette di produrre acqua calda sanitaria in ogni momento; si ha un massimo rendimento di produzione di acqua calda.
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5. Condizionatori - Come risparmiare sulla bolletta per il condizionatore d'aria?
Il primo fattore da tenere in considerazione si vuole acquistare un condizionatore che abbia un buon binomio rendimento-consumi è la classe energetica: è importante che rientri nella classe A. anche se il costo è maggiore, un condizionatore di classe A garantisce un risparmio dei consumi pari al 30% e quindi un risparmio in bolletta.
Per fare un esempio, se si decide di acquistare un condizionatore di classe F si ha un consumo annuo di 430 kwh, mentre con un condizionatore di classe A +++ si consuma circa 160 kwh. In termini di spesa il risparmio sarebbe di circa 50 € all'anno.
Un'errore da non commettere riguarda l'installazione del condizionatore: al contrario da quanto si possa pensare, è sbagliato installare un condizionatore nella stanza più calda dell'abitazione. In questo caso il condizionatore necessita di più energia per funzionare correttamente, e ciò implica un maggiore consumo ed uno spreco più elevato.
É opportuno cercare il luogo più ombreggiato in cui posizionare l'impianto e adattare la grandezza del condizionatore all'ampiezza dell'abitazione. È preferibile sempre collocarlo in alto, poiché l'aria fredda tende a scendere.
Un altro fattore importante ai fini di un risparmio nelle spese riguarda la manutenzione. Risulta molto utile pulire o sostituire i filtri del condizionatore.
Questo comporta dei vantaggi come una maggiore efficacia del funzionamento del condizionatore, un'aspettativa di vita più elevata e un'aria condizionata più pulita e respirabile.
La temperatura è un altro elemento da tenere d'occhio. Infatti è importante non mantenere troppo bassa la temperatura del condizionatore. Oltre a far male alla salute è uno spreco. Sarebbe opportuno mantenere una differenza termica tra l'interno dell'abitazione e l'esterno intorno ai 7-8 gradi centigradi.
La temperatura consigliata da impostare all'interno dell'abitazione è tra i 20 e i 25
gradi. Altro consiglio importante è quello di evitare di tenere acceso il condizionatore per tutto il giorno.
Scopri come risparmiare su Domova-climatizzatori.
Per fare un esempio, se si decide di acquistare un condizionatore di classe F si ha un consumo annuo di 430 kwh, mentre con un condizionatore di classe A +++ si consuma circa 160 kwh. In termini di spesa il risparmio sarebbe di circa 50 € all'anno.
Un'errore da non commettere riguarda l'installazione del condizionatore: al contrario da quanto si possa pensare, è sbagliato installare un condizionatore nella stanza più calda dell'abitazione. In questo caso il condizionatore necessita di più energia per funzionare correttamente, e ciò implica un maggiore consumo ed uno spreco più elevato.
É opportuno cercare il luogo più ombreggiato in cui posizionare l'impianto e adattare la grandezza del condizionatore all'ampiezza dell'abitazione. È preferibile sempre collocarlo in alto, poiché l'aria fredda tende a scendere.
Un altro fattore importante ai fini di un risparmio nelle spese riguarda la manutenzione. Risulta molto utile pulire o sostituire i filtri del condizionatore.
Questo comporta dei vantaggi come una maggiore efficacia del funzionamento del condizionatore, un'aspettativa di vita più elevata e un'aria condizionata più pulita e respirabile.
La temperatura è un altro elemento da tenere d'occhio. Infatti è importante non mantenere troppo bassa la temperatura del condizionatore. Oltre a far male alla salute è uno spreco. Sarebbe opportuno mantenere una differenza termica tra l'interno dell'abitazione e l'esterno intorno ai 7-8 gradi centigradi.
La temperatura consigliata da impostare all'interno dell'abitazione è tra i 20 e i 25
gradi. Altro consiglio importante è quello di evitare di tenere acceso il condizionatore per tutto il giorno.
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6. Climatizzatori - Che differenza c'è tra un Climatizzatore e un Condizionatore?
Questi due impianti hanno differenze sostanziali e non è corretto usarli come sinonimi l'uno dell'altro. Ad oggi potremmo anche affermare che il climatizzatore sia un condizionatore più evoluto.
Un classico condizionatore ha la capacità di raffreddare l'aria di una stanza, con la possibilità di regolare soltanto la velocità. Un condizionatore non può regolare e impostare la temperatura della stanza, non può regolare la circolazione e la distribuzione dell'aria, né può deumidificarla. I filtri di questo impianto non possono migliorare la qualità dell'aria. È dunque un sistema molto più semplice se paragonato ad un climatizzatore moderno.
Un climatizzatore è invece capace di regolare ed impostare la temperatura di una stanza, regolare la circolazione e la distribuzione dell'aria, deumidificare la stanza, migliorare la qualità dell'aria respirabile.
Grazie l'uso di filtri, il climatizzatore può purificare l'aria da elementi nocivi e cattivi odori, garantendo all'ambiente un'aria di qualità. Una volta che la stanza raggiunge la temperatura desiderata, il sistema mantiene questo livello fino a quando non percepisce una variazione della temperatura, e allora attivando dei sensori riporta la temperatura al livello preimpostato.
Un climatizzatore può anche funzionare per riscaldare un ambiente, come pompa di calore. Avere un climatizzatore permette dunque di beneficiare di un comfort ottimale durante tutto l'anno con l'installazione di un solo impianto.
Contatta Domova per scoprire la soluzione più idonea alle tue esigenze.
Un classico condizionatore ha la capacità di raffreddare l'aria di una stanza, con la possibilità di regolare soltanto la velocità. Un condizionatore non può regolare e impostare la temperatura della stanza, non può regolare la circolazione e la distribuzione dell'aria, né può deumidificarla. I filtri di questo impianto non possono migliorare la qualità dell'aria. È dunque un sistema molto più semplice se paragonato ad un climatizzatore moderno.
Un climatizzatore è invece capace di regolare ed impostare la temperatura di una stanza, regolare la circolazione e la distribuzione dell'aria, deumidificare la stanza, migliorare la qualità dell'aria respirabile.
Grazie l'uso di filtri, il climatizzatore può purificare l'aria da elementi nocivi e cattivi odori, garantendo all'ambiente un'aria di qualità. Una volta che la stanza raggiunge la temperatura desiderata, il sistema mantiene questo livello fino a quando non percepisce una variazione della temperatura, e allora attivando dei sensori riporta la temperatura al livello preimpostato.
Un climatizzatore può anche funzionare per riscaldare un ambiente, come pompa di calore. Avere un climatizzatore permette dunque di beneficiare di un comfort ottimale durante tutto l'anno con l'installazione di un solo impianto.
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7. Climatizzatori - Come scegliere il miglior climatizzatore?
Ad oggi è fondamentale proiettarsi verso prodotti moderni provvisti di tecnologie che assicurano un'efficienza energetica maggiore rispetto agli apparecchi più vecchi.
Un climatizzatore ottimale deve necessariamente avere le pompe di calore, che consentono sia di raffrescare che di riscaldare l'aria. Controllare che ci sia la modalità di deumidificazione dell'aria.
Questa funzione è importante perché permette anche da sola di migliorare notevolmente la qualità dell'aria in una stanza, e permette di ottimizzare il risparmio energetico del climatizzatore.
Generalmente è preferibile non installare una pompa di calore in luoghi molto freddi con temperature rigide, viceversa è consigliabile un'installazione in locali più piccoli di 50 metri quadrati.
Di seguito trattiamo alcuni parametri che guidano alla scelta di un climatizzatore.
Un primo parametro può essere l'efficienza energetica a freddo che viene riportata nell'etichetta energetica e indica il consumo elettrico del climatizzatore.
A seguire dobbiamo fare caso alla capacità di raffreddamento e alla potenza del climatizzatore.
Questo elemento viene espresso in kW o in Btu/h che riguardano la potenza dell'impianto; più alti sono questi valori maggiore sarà la potenza. Per questo motivo, nella scelta del climatizzatore ottimale, bisogna fare qualche calcolo per valutare i metri cubi che intendiamo climatizzare.
Se si vuole climatizzare più locali è opportuno scegliere dei climatizzatori multisplit, che sono collegabili tra loro tramite una sola unità esterna. Collegata alla capacità di raffreddamento è il consumo energetico. Per questo motivo è sempre meglio scegliere un climatizzatore con una classe di consumo energetico elevato.
Un altro importante fattore sono le certificazioni di qualità e di sicurezza. Ogni prodotto ha le proprie certificazioni, più ne ottiene più alto sarà il suo costo. Ma sicuramente sarà garanzia di efficienza e risparmio.
Nel caso in cui si vuole climatizzare alcune stanze più piccole si può anche optare per dei climatizzatori portatili, che sono facilmente trasportabili da un posto ad un altro.
Contatta Domova per un appuntamento e scopri come risparmiare energia.
Un climatizzatore ottimale deve necessariamente avere le pompe di calore, che consentono sia di raffrescare che di riscaldare l'aria. Controllare che ci sia la modalità di deumidificazione dell'aria.
Questa funzione è importante perché permette anche da sola di migliorare notevolmente la qualità dell'aria in una stanza, e permette di ottimizzare il risparmio energetico del climatizzatore.
Generalmente è preferibile non installare una pompa di calore in luoghi molto freddi con temperature rigide, viceversa è consigliabile un'installazione in locali più piccoli di 50 metri quadrati.
Di seguito trattiamo alcuni parametri che guidano alla scelta di un climatizzatore.
Un primo parametro può essere l'efficienza energetica a freddo che viene riportata nell'etichetta energetica e indica il consumo elettrico del climatizzatore.
A seguire dobbiamo fare caso alla capacità di raffreddamento e alla potenza del climatizzatore.
Questo elemento viene espresso in kW o in Btu/h che riguardano la potenza dell'impianto; più alti sono questi valori maggiore sarà la potenza. Per questo motivo, nella scelta del climatizzatore ottimale, bisogna fare qualche calcolo per valutare i metri cubi che intendiamo climatizzare.
Se si vuole climatizzare più locali è opportuno scegliere dei climatizzatori multisplit, che sono collegabili tra loro tramite una sola unità esterna. Collegata alla capacità di raffreddamento è il consumo energetico. Per questo motivo è sempre meglio scegliere un climatizzatore con una classe di consumo energetico elevato.
Un altro importante fattore sono le certificazioni di qualità e di sicurezza. Ogni prodotto ha le proprie certificazioni, più ne ottiene più alto sarà il suo costo. Ma sicuramente sarà garanzia di efficienza e risparmio.
Nel caso in cui si vuole climatizzare alcune stanze più piccole si può anche optare per dei climatizzatori portatili, che sono facilmente trasportabili da un posto ad un altro.
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Domotica
1. Impianto Allarme - Come scegliere il miglior allarme per casa e per l'ufficio?
La scelta di un allarme per casa o ufficio dipende dalle diverse esigenze e bisogna capire bene di cosa si ha più bisogno. Innanzitutto bisogna prendere in considerazione la tipologia e la dimensione del proprio locale, il numero delle stanze e quantificare le ore nelle quali non è abitato. È opportuno anche considerare la presenza o meno di animali domestici.
Un sistema di allarme deve garantire sicurezza sia all'esterno che all'interno della casa in base alle necessità. Si può installare un impianto sotto traccia o un sistema di allarme per abitazioni senza fili. Bisogna valutare il numero delle possibili vie di accesso e di intrusione come porte, finestre, balconi e terrazze.
Gli impianti wireless offrono diversi vantaggi rispetto ai sistemi di allarme costituiti da fili, e tra questi c'è la facilità di installazione che non comporta interventi sui muri, la possibilità di evitare canaline antiestetiche e anche un funzionamento senza allacciamento alla rete elettrica. Infatti i vari elementi del sistema comunicano tra loro via radio.
Questa tipologia di antifurto è adattabile ad abitazioni anche molto diverse tra loro. Esistono kit completi e i prezzi sono ormai contenuti. I sistemi wireless migliori sono quelli antijamming e a doppia frequenza: un sistema antijamming garantisce un segnale forte che non viene disperso o sopraffatto, mentre la doppia frequenza garantisce il funzionamento dell'allarme anche in caso di
black out.
Un sistema antifurto con fili funziona con la corrente elettrica e garantisce una resa costante nel tempo, ma non è facilmente modificabile. Questi impianti hanno un costo più basso di un sistema wireless, ma in caso di sostituzione o installazione di un pezzo aggiuntivo richiedono l'intervento di un tecnico specializzato.
Un'altra tipologia di antifurto è quella GSM. Questo sistema è collegato alle forze dell'ordine, che vengono avvisate automaticamente qualora si verificasse un tentativo di forzatura dell'impianto. È un sistema più complesso e richiede un sopralluogo preliminare per capire se è installabile nell'abitazione. Una volta installati i sensori questi non possono essere più spostati.
Un vantaggio è dato dalla resistenza dell'impianto alle condizioni atmosferiche, poiché una eventuale assenza di linea non comporta l'alterazione di trasmissione tra i sensori e la centralina.
Esiste anche un antifurto con sistema misto: è costituito da una centralina installata a filo all'interno delle mura di casa, mentre i sensori vengono wireless vengono utilizzati per l'esterno.
Calcola un preventivo on-line, oppure contatta Domova subito.
Un sistema di allarme deve garantire sicurezza sia all'esterno che all'interno della casa in base alle necessità. Si può installare un impianto sotto traccia o un sistema di allarme per abitazioni senza fili. Bisogna valutare il numero delle possibili vie di accesso e di intrusione come porte, finestre, balconi e terrazze.
Gli impianti wireless offrono diversi vantaggi rispetto ai sistemi di allarme costituiti da fili, e tra questi c'è la facilità di installazione che non comporta interventi sui muri, la possibilità di evitare canaline antiestetiche e anche un funzionamento senza allacciamento alla rete elettrica. Infatti i vari elementi del sistema comunicano tra loro via radio.
Questa tipologia di antifurto è adattabile ad abitazioni anche molto diverse tra loro. Esistono kit completi e i prezzi sono ormai contenuti. I sistemi wireless migliori sono quelli antijamming e a doppia frequenza: un sistema antijamming garantisce un segnale forte che non viene disperso o sopraffatto, mentre la doppia frequenza garantisce il funzionamento dell'allarme anche in caso di
black out.
Un sistema antifurto con fili funziona con la corrente elettrica e garantisce una resa costante nel tempo, ma non è facilmente modificabile. Questi impianti hanno un costo più basso di un sistema wireless, ma in caso di sostituzione o installazione di un pezzo aggiuntivo richiedono l'intervento di un tecnico specializzato.
Un'altra tipologia di antifurto è quella GSM. Questo sistema è collegato alle forze dell'ordine, che vengono avvisate automaticamente qualora si verificasse un tentativo di forzatura dell'impianto. È un sistema più complesso e richiede un sopralluogo preliminare per capire se è installabile nell'abitazione. Una volta installati i sensori questi non possono essere più spostati.
Un vantaggio è dato dalla resistenza dell'impianto alle condizioni atmosferiche, poiché una eventuale assenza di linea non comporta l'alterazione di trasmissione tra i sensori e la centralina.
Esiste anche un antifurto con sistema misto: è costituito da una centralina installata a filo all'interno delle mura di casa, mentre i sensori vengono wireless vengono utilizzati per l'esterno.
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2. Impianto Allarme - Come scegliere il miglior allarme per il negozio?
Per mantenere la propria attività commerciale al sicuro da furti e altre azioni violente esistono dei sistemi antifurto passivi come cancelli, grate e porte blindate, e sistemi antifurto attivi. Parlando di questi ultimi facciamo riferimento a sistemi di allarme wireless o a filo. Sul mercato sono disponibili numerose tipologie di antifurto per negozi come l'antifurto collegato a centrale operativa o sistemi antitaccheggio, e più innovativi come sistemi di sicurezza wireless e nebbiogeni.
La scelta non è immediata ed è preferibile consultare il parere di personale specializzato che possa individuare il sistema più adatto al locale di riferimento.
Gli elementi principali da tenere in considerazione sono i seguenti:
- dimensioni del locale da mettere in sicurezza;
- numero di finestre, porte e altre vie di accesso presenti nel locale;
- budget a disposizione da impiegare;
Si parte da alcuni sistemi molto economici come i sistemi con sensori magnetici da installare facilmente su porte e finestre, con un prezzo più economico.
Esiste anche un kit di antifurto negozio base, un po' più completo, che è dotato di un campanello di controllo portatile, dei sensori di movimento, cartelli dissuasori, sirene e un'app per controllare il sistema semplicemente da smartphone. Questa è un'opzione che ha un costo più sostenuto e può essere integrata con altri sistemi di sorveglianza per rendere un negozio più sicuro.
Più costoso è invece installare un sistema di videosorveglianza con allarme collegato ad una centrale operativa, che però rende la struttura più sicura.
Un sistema molto comune in molti negozi è il sistema wireless dotato di sensori di movimento che vengono installati in prossimità dell'entrata del negozio per controllare tutto ciò che entra ed esce dal locale. Oltre a questi sensori, un kit antifurto wireless per negozi ha anche un sistema silenzioso, cioè il pulsante antirapina. Di solito questo apparecchio viene montato vicino le casse in modo tale
da poterlo premere più facilmente in caso di emergenza. Premendo questo pulsante viene inviata una segnalazione di aiuto alla centrale operativa.
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La scelta non è immediata ed è preferibile consultare il parere di personale specializzato che possa individuare il sistema più adatto al locale di riferimento.
Gli elementi principali da tenere in considerazione sono i seguenti:
- dimensioni del locale da mettere in sicurezza;
- numero di finestre, porte e altre vie di accesso presenti nel locale;
- budget a disposizione da impiegare;
Si parte da alcuni sistemi molto economici come i sistemi con sensori magnetici da installare facilmente su porte e finestre, con un prezzo più economico.
Esiste anche un kit di antifurto negozio base, un po' più completo, che è dotato di un campanello di controllo portatile, dei sensori di movimento, cartelli dissuasori, sirene e un'app per controllare il sistema semplicemente da smartphone. Questa è un'opzione che ha un costo più sostenuto e può essere integrata con altri sistemi di sorveglianza per rendere un negozio più sicuro.
Più costoso è invece installare un sistema di videosorveglianza con allarme collegato ad una centrale operativa, che però rende la struttura più sicura.
Un sistema molto comune in molti negozi è il sistema wireless dotato di sensori di movimento che vengono installati in prossimità dell'entrata del negozio per controllare tutto ciò che entra ed esce dal locale. Oltre a questi sensori, un kit antifurto wireless per negozi ha anche un sistema silenzioso, cioè il pulsante antirapina. Di solito questo apparecchio viene montato vicino le casse in modo tale
da poterlo premere più facilmente in caso di emergenza. Premendo questo pulsante viene inviata una segnalazione di aiuto alla centrale operativa.
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3. Linee vita - Cosa sono le Linee vita e perché sono obbligatorie?
La linea vita è un insieme di ancoraggi anticaduta fissati in quota sulle coperture alla quale di agganciano gli operatori per potersi muovere in totale sicurezza. Con il decreto legislativo 81/2008 è diventato obbligatorio disporre gli edifici di sistemi anticaduta se si lavora in quota. Lavorare in quota significa operare in qualsiasi attività lavorativa con una quota posta ad un'altezza superiore ai 2 metri da terra.
Ogni linea vita, con la relativa scelta del dispositivo più adatto, viene progettata da un geometra o da un ingegnere, che valuterà le condizioni specifiche dell'edificio per poterla realizzare al meglio.
Questi dispositivi necessitano assolutamente di test prima di essere utilizzati, e quindi di una certificazione che attesti la reale tenuta e la totale sicurezza. Secondo la normativa, la linea vita è obbligatoria in caso di nuove costruzioni, per qualsiasi tipologia d'uso, e su edifici già esistente che necessitano di rifacimento della copertura.
Una linea vita è composta dai seguenti elementi:
- un sostegno verticale per linea flessibile;
- un dissipatore di energia;
- punti di ancoraggio sottotegola;
La linea vita comporta altri vantaggi che è giusto sottolineare.
Infatti, oltre ai casi di interventi sulla copertura, questo sistema è indicato per altre operazione se si vuole mantenere un alto livello di sicurezza con costi relativamente contenuti.
-Con la linea vita è possibile salire e muoversi sul tetto in totale sicurezza;
- Si può sfruttare per un'attività di pulizia delle grondaie o per la sistemazione di qualche tegola, senza ricorrere al montaggio di impalcature evitando di spendere molto di più.
- Può essere utilizzata anche da un antennista che deve operare sul tetto per risolvere un problema sull'antenna, avendo un sistema di anticaduta in totale sicurezza.
Ogni linea vita, con la relativa scelta del dispositivo più adatto, viene progettata da un geometra o da un ingegnere, che valuterà le condizioni specifiche dell'edificio per poterla realizzare al meglio.
Questi dispositivi necessitano assolutamente di test prima di essere utilizzati, e quindi di una certificazione che attesti la reale tenuta e la totale sicurezza. Secondo la normativa, la linea vita è obbligatoria in caso di nuove costruzioni, per qualsiasi tipologia d'uso, e su edifici già esistente che necessitano di rifacimento della copertura.
Una linea vita è composta dai seguenti elementi:
- un sostegno verticale per linea flessibile;
- un dissipatore di energia;
- punti di ancoraggio sottotegola;
La linea vita comporta altri vantaggi che è giusto sottolineare.
Infatti, oltre ai casi di interventi sulla copertura, questo sistema è indicato per altre operazione se si vuole mantenere un alto livello di sicurezza con costi relativamente contenuti.
-Con la linea vita è possibile salire e muoversi sul tetto in totale sicurezza;
- Si può sfruttare per un'attività di pulizia delle grondaie o per la sistemazione di qualche tegola, senza ricorrere al montaggio di impalcature evitando di spendere molto di più.
- Può essere utilizzata anche da un antennista che deve operare sul tetto per risolvere un problema sull'antenna, avendo un sistema di anticaduta in totale sicurezza.
Contatta Domova per valutare insieme come rendere conforme il tuo immobile all'installazione certificata di un sistema di sicurezza anticaduta.
4. Termostato intelligente - Cosa è un Termostato intelligente?
Il termostato intelligente è uno di quei strumenti che hanno rivoluzionato il campo della domotica. Questo dispositivo viene integrato all'impianto di riscaldamento dell'abitazione (per esempio una caldaia) e consente di gestire in maniera automatica la temperatura della casa, impostando fasce orarie e abitudini di chi ci abita.
Il proprietario, dopo una fase di rodaggio, avrà a disposizione un sistema di riscaldamento quasi del tutto automatizzato. Questo sistema permette inoltre di risparmiare sui consumi di energia elettrica, poiché il riscaldamento sarà utilizzato solo quando serve.
Se la famiglia è fuori casa, il termostato “smart” provvederà a spegnere o abbassare la temperatura. Viceversa, al suo rientro verranno riattivati.
Questa nuova tecnologia applicata alla domotica è assolutamente gestibile tramite un'applicazione dallo smartphone, dal tablet o dal vostro computer portatile.
Infatti funziona tramite una connessione internet wifi ed è possibile controllare la situazione all'interno della casa anche mentre ci si trova a lavoro o fuori. Grazie ad un controllo da remoto è possibile dunque accendere i riscaldamenti, attivare l'aria condizionata e spegnere la caldaia.
Dunque possono essere collegati al climatizzatore o alla caldaia e comunicare con questi tramite app.
Il termostato intelligente ha la capacità di rilevare la presenza dell'uomo e di misurare il livello di umidità di ogni stanza. Grazie a questa funzione ogni parte della casa verrà portata nella miglior condizione di comfort in maniera automatica.
Contatta Domova per informarti sul costo del termostato e scegliere quello più adatto alla tua abitazione.
Il proprietario, dopo una fase di rodaggio, avrà a disposizione un sistema di riscaldamento quasi del tutto automatizzato. Questo sistema permette inoltre di risparmiare sui consumi di energia elettrica, poiché il riscaldamento sarà utilizzato solo quando serve.
Se la famiglia è fuori casa, il termostato “smart” provvederà a spegnere o abbassare la temperatura. Viceversa, al suo rientro verranno riattivati.
Questa nuova tecnologia applicata alla domotica è assolutamente gestibile tramite un'applicazione dallo smartphone, dal tablet o dal vostro computer portatile.
Infatti funziona tramite una connessione internet wifi ed è possibile controllare la situazione all'interno della casa anche mentre ci si trova a lavoro o fuori. Grazie ad un controllo da remoto è possibile dunque accendere i riscaldamenti, attivare l'aria condizionata e spegnere la caldaia.
Dunque possono essere collegati al climatizzatore o alla caldaia e comunicare con questi tramite app.
Il termostato intelligente ha la capacità di rilevare la presenza dell'uomo e di misurare il livello di umidità di ogni stanza. Grazie a questa funzione ogni parte della casa verrà portata nella miglior condizione di comfort in maniera automatica.
Contatta Domova per informarti sul costo del termostato e scegliere quello più adatto alla tua abitazione.
5. Termostato intelligente - Quanto fa risparmiare un termostato intelligente?
Una delle motivazioni alla base della scelta di installazione di un dispositivo smart per il proprio impianto di riscaldamento o raffrescamento è proprio la possibilità di avere un risparmio in bolletta. Un termostato intelligente è la scelta generalmente più usata se si vuole ridurre il consumo energetico della propria abitazione o ufficio.
Grazie al termostato intelligente è possibile gestire gli orari per l'accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti o dell'aria condizionata. Possiamo decidere mentre siamo a lavoro quando accendere i riscaldamenti per poi, una volta rientrati, trovare casa con la temperatura ottimale.
Così facendo si ottimizzano i consumi e si evitano inutili sprechi. Grazie ai sensori di cui è dotato un termostato intelligente, si può ridurre l'energia utilizzata durante i periodi di assenza in casa.
Con un normale termostato non si potrebbe controllare da remoto il nostro impianto di riscaldamento, ma solo impostare le fasce orarie di accensione e spegnimento. In questo modo se per un comune imprevisto si rientra a casa con due ore di ritardo, si consumerà energia senza beneficiarne.
Evitare sprechi può risultare molto importante nel lungo periodo, poiché i soldi risparmiati ci farebbero rientrare dei costi di acquisto dell'apparecchio.
Parlando di numeri possiamo dire che secondo le maggiori case produttrici di termostati smart la percentuale di risparmio annuo si aggira intorno al 20-30 %. Ovviamente sono stime che possono variare da casa a casa.
Facendo un esempio, secondo alcuni calcoli, una famiglia composta da 4 persone può risparmiare fino a 5 euro al giorno di riscaldamento. Continuando con i calcoli si
potrebbe tranquillamente arrivare alla conclusione che nel giro di anno ci si potrebbe ripagare l'impianto acquistato.
Scopri su Domova – termostato intelligente per avere chiarimenti sul costo del
termostato intelligente più adatto alla tua abitazione.
Grazie al termostato intelligente è possibile gestire gli orari per l'accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti o dell'aria condizionata. Possiamo decidere mentre siamo a lavoro quando accendere i riscaldamenti per poi, una volta rientrati, trovare casa con la temperatura ottimale.
Così facendo si ottimizzano i consumi e si evitano inutili sprechi. Grazie ai sensori di cui è dotato un termostato intelligente, si può ridurre l'energia utilizzata durante i periodi di assenza in casa.
Con un normale termostato non si potrebbe controllare da remoto il nostro impianto di riscaldamento, ma solo impostare le fasce orarie di accensione e spegnimento. In questo modo se per un comune imprevisto si rientra a casa con due ore di ritardo, si consumerà energia senza beneficiarne.
Evitare sprechi può risultare molto importante nel lungo periodo, poiché i soldi risparmiati ci farebbero rientrare dei costi di acquisto dell'apparecchio.
Parlando di numeri possiamo dire che secondo le maggiori case produttrici di termostati smart la percentuale di risparmio annuo si aggira intorno al 20-30 %. Ovviamente sono stime che possono variare da casa a casa.
Facendo un esempio, secondo alcuni calcoli, una famiglia composta da 4 persone può risparmiare fino a 5 euro al giorno di riscaldamento. Continuando con i calcoli si
potrebbe tranquillamente arrivare alla conclusione che nel giro di anno ci si potrebbe ripagare l'impianto acquistato.
Scopri su Domova – termostato intelligente per avere chiarimenti sul costo del
termostato intelligente più adatto alla tua abitazione.
6. Termostato intelligente - Quanto costa un termostato intelligente?
Esistono numerose tipologie di termostato intelligente e ognuno con il suo prezzo legato all'estetica, alle funzioni, all'installazione, all'uso. Un normale termostato “non” smart può avere costi anche molto contenuti oppure costi più altri in base alla tecnologia.
Un termostato di costo medio potrebbe avere, oltre le funzioni base, anche alcune modalità come “ritorno dalle vacanze” e la compatibilità con tutti i maggiori assistenti vocali.
Questo dispositivo abbastanza completo ma non complesso è adatto per chi si approccia per la prima volta con questo apparecchio e non possiede grandi conoscenze tecniche. Risulta facile da installare e da usare.
Con un prezzo più alto si può acquistare un termostato intelligente con più funzioni. Ad esempio si può trovare la funzione geofencing, cioè un servizio basato sulla posizione che viene recepita tramite il gps, la funzione di integrazione con dati meteorologici, il rilevamento di finestre o porte aperte, il controllo multi-zona e l'erogazione di un preciso report energetico.
Molto utile per monitorare il risparmio. Questo dispositivo, essendo più preciso e dettagliato, è rivolto a chi vuole un maggiore controllo e un design moderno e discreto.
Contatta Domova per avere un chiarimento sul costo del termostato intelligente che fa per te.
Un termostato di costo medio potrebbe avere, oltre le funzioni base, anche alcune modalità come “ritorno dalle vacanze” e la compatibilità con tutti i maggiori assistenti vocali.
Questo dispositivo abbastanza completo ma non complesso è adatto per chi si approccia per la prima volta con questo apparecchio e non possiede grandi conoscenze tecniche. Risulta facile da installare e da usare.
Con un prezzo più alto si può acquistare un termostato intelligente con più funzioni. Ad esempio si può trovare la funzione geofencing, cioè un servizio basato sulla posizione che viene recepita tramite il gps, la funzione di integrazione con dati meteorologici, il rilevamento di finestre o porte aperte, il controllo multi-zona e l'erogazione di un preciso report energetico.
Molto utile per monitorare il risparmio. Questo dispositivo, essendo più preciso e dettagliato, è rivolto a chi vuole un maggiore controllo e un design moderno e discreto.
Contatta Domova per avere un chiarimento sul costo del termostato intelligente che fa per te.
7. Termostato intelligente - Posso accendere il riscaldamento dal mio smartphone?
Un termostato intelligente da la possibilità di gestire l'impianto di riscaldamento direttamente dal proprio smartphone. Ogni termostato intelligente possiede un'app che si può facilmente installare sul proprio smartphone, o su altri dispositivi come tablet e PC.
Tale app permette all'utente di poter controllare lo stato dell'impianto e monitorare la temperatura all'interno della propria abitazioni. Ovviamente ogni termostato possiede la propria app più o meno sviluppata e complessa.
Dunque un'app può essere capace di gestire molte funzioni stando comodamente seduto sul divano o mentre ti trovi fuori casa.
Vediamo quali funzioni sono generalmente controllabili:
- si può controllare lo stato e la condizione dell'impianto di riscaldamento;
- si può monitorare la temperatura all'interno dell'abitazione;
- si può impostare un timer di accensione e spegnimento per fasce orarie;
- si può impostare un piano quotidiano o settimanale per gestire ancora più dettagliatamente il riscaldamento della propria casa;
- si può monitorare anche il livello di umidità;
- alcuni termostati sono collegati con un servizio di geofencing che permette di rilevare la posizione dello smartphone con il GPS.
Così facendo il riscaldamento o l'aria condizionata si attiverà quando ci si avvicinerà verso casa, accogliendo il padrone di casa in un ambiente fresco e confortevole.
Tale app permette all'utente di poter controllare lo stato dell'impianto e monitorare la temperatura all'interno della propria abitazioni. Ovviamente ogni termostato possiede la propria app più o meno sviluppata e complessa.
Dunque un'app può essere capace di gestire molte funzioni stando comodamente seduto sul divano o mentre ti trovi fuori casa.
Vediamo quali funzioni sono generalmente controllabili:
- si può controllare lo stato e la condizione dell'impianto di riscaldamento;
- si può monitorare la temperatura all'interno dell'abitazione;
- si può impostare un timer di accensione e spegnimento per fasce orarie;
- si può impostare un piano quotidiano o settimanale per gestire ancora più dettagliatamente il riscaldamento della propria casa;
- si può monitorare anche il livello di umidità;
- alcuni termostati sono collegati con un servizio di geofencing che permette di rilevare la posizione dello smartphone con il GPS.
Così facendo il riscaldamento o l'aria condizionata si attiverà quando ci si avvicinerà verso casa, accogliendo il padrone di casa in un ambiente fresco e confortevole.
8. Videosorveglianza - Come scegliere il miglior impianto di videosorveglianza per casa?
Il sistema di videosorveglianza per la casa ha diverse tipologie di soluzioni per garantire sicurezza e tranquillità quando si è fuori casa. È importante monitorare la propria abitazione per evitare a ladri e malintenzionati di avvicinarsi alla nostra dimora. Questo sistema è fondamentale per aiutare a prevenire dei furti o anche dei normali incidenti domestici.
Infatti si rende molto utile anche per controllare le persone non autosufficienti all'interno della casa come anziani e bambini, per avere la possibilità di intervenire prontamente nel caso di infortuni o cadute.
Stesso discorso si potrebbe fare per il monitoraggio degli animali domestici, controllando ogni loro spostamento e che non si facciano del male.
Un sistema di videosorveglianza offre numerosi vantaggi in base alle caratteristiche e alle qualità dell'impianto. È importante, infatti, scegliere la corretta tipologia di telecamere di sicurezza che meglio si adatta alla propria abitazione, anche perché i prezzi variano da molto economici a quelli più cari se sono sistemi molto accurati e sofisticati.
Quindi, facendo un riepilogo, possiamo elencare i fattori principali per poter effettuare un'adeguata scelta di un impianto di videosorveglianza per la propria casa.
Bisogna tenere in conto:
- la tipologia di abitazione e le sue caratteristiche;
- la tipologia di impianto;
- la qualità e il prezzo;
- cosa si vuole monitorare e rendere sicuro;
Considerando questi elementi sarà più semplice optare per il servizio di videosorveglianza più adatto.
Come detto, esistono tanti tipi di sistemi più o meno complessi. Ci sono degli impianti più cari che presentano dei sensori di rilevamento, delle telecamere molto performanti, sistemi di visione notturna e dispositivi funzionanti anche in mancanza di corrente elettrica. Di solito i sistemi di sorveglianza più costosi sono quelli che integrano con impianti di antifurto.
Contatta Domova per evere il supporto ideale nella scelta del sistema di videosorveglianza più adatto.
Infatti si rende molto utile anche per controllare le persone non autosufficienti all'interno della casa come anziani e bambini, per avere la possibilità di intervenire prontamente nel caso di infortuni o cadute.
Stesso discorso si potrebbe fare per il monitoraggio degli animali domestici, controllando ogni loro spostamento e che non si facciano del male.
Un sistema di videosorveglianza offre numerosi vantaggi in base alle caratteristiche e alle qualità dell'impianto. È importante, infatti, scegliere la corretta tipologia di telecamere di sicurezza che meglio si adatta alla propria abitazione, anche perché i prezzi variano da molto economici a quelli più cari se sono sistemi molto accurati e sofisticati.
Quindi, facendo un riepilogo, possiamo elencare i fattori principali per poter effettuare un'adeguata scelta di un impianto di videosorveglianza per la propria casa.
Bisogna tenere in conto:
- la tipologia di abitazione e le sue caratteristiche;
- la tipologia di impianto;
- la qualità e il prezzo;
- cosa si vuole monitorare e rendere sicuro;
Considerando questi elementi sarà più semplice optare per il servizio di videosorveglianza più adatto.
Come detto, esistono tanti tipi di sistemi più o meno complessi. Ci sono degli impianti più cari che presentano dei sensori di rilevamento, delle telecamere molto performanti, sistemi di visione notturna e dispositivi funzionanti anche in mancanza di corrente elettrica. Di solito i sistemi di sorveglianza più costosi sono quelli che integrano con impianti di antifurto.
Contatta Domova per evere il supporto ideale nella scelta del sistema di videosorveglianza più adatto.
9. Videosorveglianza - Come scegliere il miglior impianto di videosorveglianza per ufficio e negozio? ?
Un impianto di videosorveglianza può essere applicato a diversi ambienti di lavoro e quindi deve avere delle caratteristiche personalizzate e studiate in base alle esigenze e ai beni da proteggere. È anche importante considerare i vari contesti in cui viene installato.
In particolare, l'installazione di un impianto di videosorveglianza in luoghi di lavoro comporta una specifica attenzione al rispetto delle norme di privacy.
Infatti secondo alcuni decreti legislativi è vietato l'utilizzo di impianti auodiovisivi per controllare a distanza il personale dipendente.
Diventa quindi delicato, cercare di trovare la soluzione più adatta per garantire la sicurezza del proprio ambiente di lavoro senza intaccare la privacy di chi opera all'interno. L'installazione di tale impianto prevede una serie di step autorizzativi prima che questo venga attivato.
Per scegliere il sistema di videosorveglianza più adatto per un ambiente di lavoro bisogna valutare i seguenti elementi:
- bisogna avere una giusta informazione su queste apparecchiature;
- valutare la struttura di destinazione dell'impianto;
- valutare il settore e il contesto specifico della struttura;
- accertarsi che siano impianti certificati da marchi di qualità;
- e che siano riconosciuti nell'ambito di riferimento;
- l'estetica dell'impianto;
- la violabilità dell'attività;
Domova ti aiuta nella scelta del sistema di videosorveglianza e ti supporta in ogni fase: dalla progettazione all'installazione.
Se invece di un ufficio voglio monitorare e rendere più sicuro un locale commerciale devo valutare anche altri fattori.
Per monitorare un negozio autorizzato alla vendita di beni o altro non servono molte telecamere. È necessario prendere in considerazione un semplice impianto che garantisca un costante controllo delle zone nevralgice del locale. Dunque bisogna affidarsi ad un sistema di telecamere adatte per gli interni e dotati di visione notturna per quando il negozio resterà chiuso.
Per fare un esempio è consigliabile utilizzare delle telecamere che siano dotate da un filtro IR che garantisce una buona qualità di immagini sia durante il giorno che durante la notte.
L'attenzione maggiore sarà rivolta all'interno del negozio, ma per avere un controllo ed una sicurezza più completa, è consigliabile l'installazione di due o tre telecamere da esterni.
Ad oggi si differenziano due categorie di telecamere da monitoraggio: quelle analogiche e quelle digitali.
Quelle digitali presentano una performance migliore poiché sono delle telecamere IP con una memoria interna, una CPU e un software gestionale che consente la configurazione e la personalizzazione del sistema. Sono preferibili a quelle analogiche per la versatilità dell'uso e la migliore qualità delle immagini.
In particolare, l'installazione di un impianto di videosorveglianza in luoghi di lavoro comporta una specifica attenzione al rispetto delle norme di privacy.
Infatti secondo alcuni decreti legislativi è vietato l'utilizzo di impianti auodiovisivi per controllare a distanza il personale dipendente.
Diventa quindi delicato, cercare di trovare la soluzione più adatta per garantire la sicurezza del proprio ambiente di lavoro senza intaccare la privacy di chi opera all'interno. L'installazione di tale impianto prevede una serie di step autorizzativi prima che questo venga attivato.
Per scegliere il sistema di videosorveglianza più adatto per un ambiente di lavoro bisogna valutare i seguenti elementi:
- bisogna avere una giusta informazione su queste apparecchiature;
- valutare la struttura di destinazione dell'impianto;
- valutare il settore e il contesto specifico della struttura;
- accertarsi che siano impianti certificati da marchi di qualità;
- e che siano riconosciuti nell'ambito di riferimento;
- l'estetica dell'impianto;
- la violabilità dell'attività;
Domova ti aiuta nella scelta del sistema di videosorveglianza e ti supporta in ogni fase: dalla progettazione all'installazione.
Se invece di un ufficio voglio monitorare e rendere più sicuro un locale commerciale devo valutare anche altri fattori.
Per monitorare un negozio autorizzato alla vendita di beni o altro non servono molte telecamere. È necessario prendere in considerazione un semplice impianto che garantisca un costante controllo delle zone nevralgice del locale. Dunque bisogna affidarsi ad un sistema di telecamere adatte per gli interni e dotati di visione notturna per quando il negozio resterà chiuso.
Per fare un esempio è consigliabile utilizzare delle telecamere che siano dotate da un filtro IR che garantisce una buona qualità di immagini sia durante il giorno che durante la notte.
L'attenzione maggiore sarà rivolta all'interno del negozio, ma per avere un controllo ed una sicurezza più completa, è consigliabile l'installazione di due o tre telecamere da esterni.
Ad oggi si differenziano due categorie di telecamere da monitoraggio: quelle analogiche e quelle digitali.
Quelle digitali presentano una performance migliore poiché sono delle telecamere IP con una memoria interna, una CPU e un software gestionale che consente la configurazione e la personalizzazione del sistema. Sono preferibili a quelle analogiche per la versatilità dell'uso e la migliore qualità delle immagini.
10. Videosorveglianza - Posso controllare da remoto?
Il passo successivo all'installazione di un impianto di videosorveglianza è quello di avere la possibilità di accedere da remoto alle telecamere dell'abitazione o dell'ambiente di lavoro.
Di solito questa possibilità viene offerta direttamente dal produttore dell'impianto, attraverso l'uso di un'apposita applicazione che consente di accedere allo streaming video delle varie telecamere.
Grazie a dispositivi come smartphone, tablet e Pc portatili è possibile controllare la situazione all'interno degli ambienti desiderati usando delle applicazioni o tramite dei software, anche se ci si trova fuori casa o in vacanza.
Soprattutto da PC portatile esistono numerosi programmi gratis facilmente installabili e facili da configurare all'impianto di videosorveglianza. Questi programmi possono essere accoppiati sia a delle telecamere IP che alla webcam del computer.
Per una sicura e professionale consulenza scopri su Domova-videosorveglianza.
Di solito questa possibilità viene offerta direttamente dal produttore dell'impianto, attraverso l'uso di un'apposita applicazione che consente di accedere allo streaming video delle varie telecamere.
Grazie a dispositivi come smartphone, tablet e Pc portatili è possibile controllare la situazione all'interno degli ambienti desiderati usando delle applicazioni o tramite dei software, anche se ci si trova fuori casa o in vacanza.
Soprattutto da PC portatile esistono numerosi programmi gratis facilmente installabili e facili da configurare all'impianto di videosorveglianza. Questi programmi possono essere accoppiati sia a delle telecamere IP che alla webcam del computer.
Per una sicura e professionale consulenza scopri su Domova-videosorveglianza.
11. Videosorveglianza - Cosa è un impianto di videosorveglianza?
Un impianto di videosorveglianza è un sistema che permette di monitorare a distanza, attraverso l'installazione di apposite telecamere, diversi tipi di strutture e proprietà come appartamenti, uffici, negozi, ville, giardini e altri spazi.
Un sistema di videosorveglianza è composto essenzialmente da componenti tecnologici come il DVR o videoregistratore e le telecamere di videosorveglianza. Il DVR è un processore che consente di gestire e controllare tutte le telecamere collegate. Le telecamere sono composte da sensori e da lenti, oltre che da un processore utile ad elaborare le immagini.
Queste telecamere hanno la possibilità di rilevare le immagini anche in presenza di poca luce o direttamente al buio, grazie alla sensibilità dei sensori e alla presenza di raggi infrarossi.
Un impianto di videosorveglianza ha un funzionamento molto semplice. Le telecamere hanno il compito di catturare le immagini delle zone scelte e queste vengono inviate al processore che le salva sul proprio hard disk.
Questo sistema viene comunemente usato nel settore della vigilanza privata ed è sempre più utilizzato e associato ad un impianto di allarme antifurto.
Scopri su Domova - Videosorveglianza
Un sistema di videosorveglianza è composto essenzialmente da componenti tecnologici come il DVR o videoregistratore e le telecamere di videosorveglianza. Il DVR è un processore che consente di gestire e controllare tutte le telecamere collegate. Le telecamere sono composte da sensori e da lenti, oltre che da un processore utile ad elaborare le immagini.
Queste telecamere hanno la possibilità di rilevare le immagini anche in presenza di poca luce o direttamente al buio, grazie alla sensibilità dei sensori e alla presenza di raggi infrarossi.
Un impianto di videosorveglianza ha un funzionamento molto semplice. Le telecamere hanno il compito di catturare le immagini delle zone scelte e queste vengono inviate al processore che le salva sul proprio hard disk.
Questo sistema viene comunemente usato nel settore della vigilanza privata ed è sempre più utilizzato e associato ad un impianto di allarme antifurto.
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Assistenza e Garanzia
1. Garanzia Impianto Fotovoltaico - Quanto dura la garanzia sull'impianto fotovoltaico?
Visto e considerato l'iniziale investimento economico che implica l'acquisto di un impianto fotovoltaico è molto importante accertarsi che questo abbia un'adeguata garanzia in tutte le sue componenti.
Generalmente si riesce a rientrare dei costi dell'investimento in circa 7-10 anni, quindi risulta fondamentale capire se tale garanzia copra questo periodo.
La garanzia su un impianto fotovoltaico cambia in base al produttore.
Domova offre una garanzia di 30 anni sull'intero impianto fotovoltaico.
Al momento dell'acquisto risulta dunque importante valutare nel dettaglio la garanzia che offre il produttore, oltre che al prezzo.
Generalmente si riesce a rientrare dei costi dell'investimento in circa 7-10 anni, quindi risulta fondamentale capire se tale garanzia copra questo periodo.
La garanzia su un impianto fotovoltaico cambia in base al produttore.
Domova offre una garanzia di 30 anni sull'intero impianto fotovoltaico.
Al momento dell'acquisto risulta dunque importante valutare nel dettaglio la garanzia che offre il produttore, oltre che al prezzo.
2. Garanzia Pannelli Solari - Quanto dura la garanzia sui pannelli solari?
Possiamo distinguere due tipologie di garanzie sui pannelli solari fotovoltaici:
La prima è la garanzia sul “prodotto”, che verte a garantire sui possibili difetti di conformità e di fabbricazione.
La seconda tipologia di garanzia invece riguarda il “rendimento”, per tutelare il cliente garantendo uno specifico rendimento minimo.
Questa è relativa al corretto funzionamento dell'impianto, quindi riguarda la garanzia sul prodotto.
Per quanto riguarda la garanzia sul rendimento, di media si aggira intorno al 90% per i primi 10 anni, scende poi all'80% per i successivi 20 anni.
Questi valori che servono per avere un'idea generale del prodotto, poiché le garanzie vanno sempre visionate al momento dell'acquisto, e come si è potuto constatare sono soggette a variazioni.
É importante che il produttore espliciti le garanzie sul prodotto attraverso delle apposite certificazioni.
Diversa è la garanzia che riguarda i pannelli solari termici.
Questi sono generalmente coperti da una garanzia di 5 anni sul prodotto, come previsto dalle normative vigenti per poter ottenere la detrazione fiscale del 55% dell'IRPEF, sull'installazione di questo tipo di impianti.
Una componente molto importante di questo impianto sono i serbatoi: essi godono di una garanzia di 5 anni. Per quanto riguarda tutti gli altri componenti, la garanzia è di 2 anni.
Ci sono produttori che tipicamente forniscono una garanzia sul mantenimento delle prestazioni energetiche di 5 anni, e a volte questa stessa garanzia può estendersi addirittura a 10 o 15 anni.
Domova garantisce una garanzia di 30 anni sui pannelli solari fotovoltaici e 5 anni sui pannelli solari termodinamici.
La prima è la garanzia sul “prodotto”, che verte a garantire sui possibili difetti di conformità e di fabbricazione.
La seconda tipologia di garanzia invece riguarda il “rendimento”, per tutelare il cliente garantendo uno specifico rendimento minimo.
Questa è relativa al corretto funzionamento dell'impianto, quindi riguarda la garanzia sul prodotto.
Per quanto riguarda la garanzia sul rendimento, di media si aggira intorno al 90% per i primi 10 anni, scende poi all'80% per i successivi 20 anni.
Questi valori che servono per avere un'idea generale del prodotto, poiché le garanzie vanno sempre visionate al momento dell'acquisto, e come si è potuto constatare sono soggette a variazioni.
É importante che il produttore espliciti le garanzie sul prodotto attraverso delle apposite certificazioni.
Diversa è la garanzia che riguarda i pannelli solari termici.
Questi sono generalmente coperti da una garanzia di 5 anni sul prodotto, come previsto dalle normative vigenti per poter ottenere la detrazione fiscale del 55% dell'IRPEF, sull'installazione di questo tipo di impianti.
Una componente molto importante di questo impianto sono i serbatoi: essi godono di una garanzia di 5 anni. Per quanto riguarda tutti gli altri componenti, la garanzia è di 2 anni.
Ci sono produttori che tipicamente forniscono una garanzia sul mantenimento delle prestazioni energetiche di 5 anni, e a volte questa stessa garanzia può estendersi addirittura a 10 o 15 anni.
Domova garantisce una garanzia di 30 anni sui pannelli solari fotovoltaici e 5 anni sui pannelli solari termodinamici.
3. Garanzia Solare Termodinamico - Quanto dura la garanzia sull'impianto solare termodinamico?
Su questo particolare impianto a pannelli solari termodinamici la garanzia varia da produttore a produttore.
Domova offre una garanzia di 5 anni per i pannelli, 2 anni per il bollitore e 5 anni sull'installazione.
Per maggiori dettagli sulla garanzia dei pannelli solari guarda pannelli solari: che garanzia hanno i pannelli solari, domanda n° 6.
Domova offre una garanzia di 5 anni per i pannelli, 2 anni per il bollitore e 5 anni sull'installazione.
Per maggiori dettagli sulla garanzia dei pannelli solari guarda pannelli solari: che garanzia hanno i pannelli solari, domanda n° 6.
4. Garanzia Climatizzatori - Quanto dura la garanzia sui climatizzatori?
Un normale climatizzatore è ricoperto da quella che si chiama garanzia legale, detta anche garanzia
di conformità. Si tratta della garanzia sulla vendita dei beni di consumo prevista dalla Direttiva comunitaria 1999/44/CE che tutela il consumatore in caso in cui il prodotto acquistato presenti un difetto di conformità.
Questa garanzia copre i difetti per la durata di 24 mesi a partire dalla data di consegna del prodotto acquistato. Per farla valere è necessario informare il venditore della presenza del difetto entro due mesi da quando lo hai scoperto.
Grazie a questa garanzia, il consumatore ha la possibilità di richiedere al venditore di riparare il bene o di sostituirlo senza incorrere in ulteriori spese.
Oltre alla garanzia legale, un'azienda può decidere se applicare un ulteriore garanzia di 12 mesi, decorrente dalla scadenza della garanzia precedente, per la fornitura gratuita delle parti di ricambio.
La garanzia non copre i danni provenienti da eventuali metodi di installazione non corretti.
Domova offre 5 anni di garanzia sull'installazione del climatizzatore, oltre alla normale garanzia su apparecchi e dispositivi.
di conformità. Si tratta della garanzia sulla vendita dei beni di consumo prevista dalla Direttiva comunitaria 1999/44/CE che tutela il consumatore in caso in cui il prodotto acquistato presenti un difetto di conformità.
Questa garanzia copre i difetti per la durata di 24 mesi a partire dalla data di consegna del prodotto acquistato. Per farla valere è necessario informare il venditore della presenza del difetto entro due mesi da quando lo hai scoperto.
Grazie a questa garanzia, il consumatore ha la possibilità di richiedere al venditore di riparare il bene o di sostituirlo senza incorrere in ulteriori spese.
Oltre alla garanzia legale, un'azienda può decidere se applicare un ulteriore garanzia di 12 mesi, decorrente dalla scadenza della garanzia precedente, per la fornitura gratuita delle parti di ricambio.
La garanzia non copre i danni provenienti da eventuali metodi di installazione non corretti.
Domova offre 5 anni di garanzia sull'installazione del climatizzatore, oltre alla normale garanzia su apparecchi e dispositivi.